sabato 26 febbraio 2011

Milleproroghe, sì del Senato: è legge

Roma, 26 feb. (Adnkronos) - Via libera del Senato al decreto legge Milleproroghe. Con 159 voti favorevoli, 126 voti contrari e 2 astenuti palazzo Madama ha licenziato il provvedimento, che diventa così legge.

Il Senato ha approvato in zona Cesarini il decreto legge. Il terzo passaggio, che non ha modificato il provvedimento, ha impegnato il governo con alcuni ordini nel giorno. In particolare l'esecutivo ha accolto un odg del Pd che lo impegna a prorogare fino al 2012 il divieto di incroci tra Tv e stampa.

Accolto anche un altro ordine del giorno, presentato dalla maggioranza, sull'anatocismo e recepito un secondo come raccomandazione. Gli impegni dell'esecutivo, tuttavia, non sono stati ritenuti sufficienti dalle opposizioni, che avevano presentato altri odg sullo stesso argomento, e hanno votato contro le proposte della maggioranza. L'ordine del giorno accolto, a firma di Antonio Battaglia (Pdl), impegna l'esecutivo ''a valutare l'opportunità di intervenire in tempi rapidi, anche attraverso eventuali interventi normativi a tutela degli interessi legittimi dei cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali, negli eventuali contenziosi bancari'' affinché l'interpretazione della misura contenuta nel milleproroghe ''non si configuri come danno nei loro confronti e, in particolare, a tutela di quanti vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione''. Il secondo odg, che il governo ha accolto come raccomandazione, impegna invece il governo a ''riesaminare l'interpretazione fornita dall'articolo'' contenuto nel milleproroghe, ''riportandola negli ambiti interpretativi finora fatti propri dalla giurisprudenza legittima'' e ribaditi dalla sentenza della Corte di Cassazione.

Via libera, infine, all'odg su Poste italiane, in cui si precisa che dovrà essere il soggetto deputato all'attuazione della banca del Mezzogiorno.

Già nel pomeriggio il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato il provvedimento. ''Si è preso atto - si legge in un comunicato del Quirinale - che governo e Parlamento hanno provveduto ad espungere dal testo molte delle aggiunte sulle quali erano stati formulati rilievi da parte del Capo dello Stato. Restano comunque disposizioni in ordine alle quali potranno essere successivamente adottati gli opportuni correttivi, alcuni dei quali sono del resto indicati in appositi ordini del giorno approvati dalle Camere o accolti dal governo''. ''Il Presidente Napolitano ha altresì preso atto dell'impegno assunto dal governo e dai presidenti dei gruppi parlamentari di attenersi d'ora in avanti al criterio di una sostanziale inemendabilità dei decreti-legge'', si legge ancora nella nota del Quirinale.

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