martedì 19 luglio 2011

Il mistero dei 400 missili spariti dalla Maddalena


Portati via dalla base con un intero arsenale.

La base di Santo Stefano alla Maddalena
La base di Santo Stefano alla Maddalena
TEMPIO PAUSANIA - Missili, razzi anticarro e katiuscia, kalashnikov e munizioni: ne erano piene le gallerie-bunker della Marina militare scavate nell'isola di Santo Stefano, arcipelago della Maddalena. Tanti da armare un esercito. Partite dall'ex Unione Sovietica, destinazione i Balcani in guerra, nel 1994 le armi furono intercettate su una nave nel Canale d'Otranto e sequestrate. Devono essere distrutte, aveva ordinato il tribunale di Torino. Invece due mesi fa missili, razzi e kalashnikov sono stati portati via dal bunker, consegnati dalla Marina all'Esercito, sbarcati nel Lazio, spariti nel nulla. E la magistratura di Tempio, che aveva cominciato a squarciare il mistero - finiti in Libia e in Afghanistan? - è da qualche giorno davanti al muro del segreto di Stato: la presidenza del Consiglio ha imposto l'alt a ogni accertamento sulla destinazione finale delle armi.
INTRIGO INTERNAZIONALE - Fin dall'inizio un intrigo internazionale: trame da 007 fra Ucraina e Croazia, «soffiate» ai servizi di sicurezza di Gran Bretagna e Italia, i fili del traffico manovrati da una rete di uomini d'affari dei Paesi dell'Est, in carcere anche uno degli oligarchi della nuova Russia, Alexander Borisovich Zhukov. Ora è «giallo»: 4 container, scortati da mezzi dell'Esercito, sono stati imbarcati su un traghetto della compagnia Saremar dalla Maddalena a Palau e da Olbia su una nave della Tirrenia (con 600 passeggeri a bordo) per Civitavecchia. Quante armi sono state portate via dal bunker? Era il primo viaggio o l'ultimo? Missili nelle navi con passeggeri, un rischio: perché?
OGIVE NUCLEARI - L'isola di Santo Stefano per 36 anni è stata base Usa di sommergibili nucleari, gli americani sono andati via nel 2008. Vicino all'ormeggio della nave-officina dei sottomarini si apre una galleria nella roccia, deposito (si diceva, mai però una conferma) anche di missili con ogive nucleari. Lì era custodito l'arsenale sequestrato nell'Adriatico: 400 missili Fagot con 50 postazioni di tiro, 30 mila mitragliatori AK-47, 5 mila razzi katiuscia, 11 mila razzi anticarro, 32 milioni di proiettili per i mitragliatori. Contenuti in casse, accatastate su più file, inventariate in un lungo elenco, l'originale al tribunale di Torino, le copie presso i comandi militari.
Continua ...

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