lunedì 8 agosto 2011

La rabbia del Cavaliere "Mi commissariano"


MERKEL SARKOZY ULTIMATUM PREMIER

Premier sollevato per la salvezza del Paese, ma brucia il gelo dei leader. La nota franco-tedesca anticipata da una telefonata in Sardegna del presidente francese. Anche negli Stati Uniti si guarda con preoccupazione a quello che accade a Palazzo Chigi

di FRANCESCO BEIÈ un vero e proprio ultimatum quello che Merkel e Sarkozy depositano sulla scrivania di Berlusconi, calibrando ogni singola parola del comunicato. Va bene l'anticipo del pareggio di bilancio, ma non basta. ROMA - Serve ora "un'attuazione rapida e completa delle misure annunciate". Toni perentori, appunto, che non lasciano margini per trattare, come quelli usati nelle scorse settimane con la Grecia. Un altro paese "commissariato" dal direttorio europeo per salvarlo da se stesso e dalla propria classe politica. Del resto la lettera riservata di Trichet, il governatore della Bce, spedita tre giorni fa a palazzo Chigi, conteneva già un elenco preciso di cose da fare. Senza indugi.
Al Cavaliere la nota congiunta è stata anticipata con un colloquio telefonico (conferme non ce ne sono, ma sembra sia stato Sarkozy a telefonare in Sardegna) e ha provocato due reazioni uguali e contrarie. Da una parte il sollievo, perché quel comunicato significa la salvezza, è la prova che Sarkozy è finalmente riuscito a vincere le resistenze della Germania e garantire che la Bce, da questa mattina, inizierà a comprare i Btp italiani sul mercato secondario. Dall'altra l'umiliazione e quindi la rabbia per essere trattato come un leader sotto tutela. Un'irritazione accresciuta anche dall'analisi convergente di Mario Monti apparsa ieri sul Corriere della sera. Proprio il candidato più autorevole per rimpiazzarlo alla guida di un esecutivo tecnico, ha descritto quello di Berlusconi come un governo svuotato della sua sovranità, dove di fatto "le decisioni principali sono state prese da un governo tecnico sovranazionale" insediato tra Bruxelles, Francoforte, Berlino, Londra e New York. Che sia in atto un declassamento politico dell'Italia è confermato da alcuni piccoli ma significativi episodi. Nonostante a Roma si cerchi di accreditare l'immagine di un premier in "costante contatto" con tutto il mondo, la realtà appare un po' diversa. La Merkel con il Cavaliere non vuole più farsi riprendere nemmeno in una foto, figuriamoci incontrarlo (oltretutto è stata fino a ieri in vacanza in Italia...). Sarkozy, impegnato a salvare l'Italia per mettere al riparo anche la Francia dal contagio, è rimasto invece colpito dalla gaffe di Berlusconi di venerdì scorso, con quell'annuncio "imprudente" (dicono all'Eliseo) di un vertice del G7 finanziario e poi anche del G8 quando al momento era niente più che un'ipotesi. E l'annunciata - sempre da Berlusconi - telefonata con Obama è caduta nel silenzio imbarazzato della Casa Bianca, dove nessuno l'aveva ancora data per certa. Ci dovrebbe essere, forse, oggi. Chissà. Anche negli Stati Uniti si guarda infatti con preoccupazione a quello che accade a Roma, l'anello debole della catena. La botta all'immagine americana, provocata dal declassamento di S&P, ha fatto passare per un giorno in secondo piano ieri l'emergenza-Italia, che tuttavia da ieri sera torna a dominare l'attenzione, per l'urgenza di dare ai mercati delle certezze.

Continua ...
http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/retroscena/2011/08/08/news/la_rabbia_del_cavaliere_mi_commissariano-20165262/

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