giovedì 28 agosto 2008

L' ''osteoporosi dell'astronauta" mette a rischio le missioni tra le stelle

Roma, 28 ago. (Adnkronos/ign) - Il futuro delle missioni spaziali è a rischio. A frenare lo slancio dell'uomo tra le stelle dell'universo esplorato è un problema di non poco conto: la perdita di massa ossea dovuta alla microgravità. L'allarme è stato lanciato dai ricercatori dell'Università Federico II di Napoli e di Pisa e dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) con il sostegno della Human Health Foundation e della Sbarro Health Organization. L'osteoporosi dell'astronauta potrebbe mandare a monte, infatti, i progetti di permanenza per lunghi periodi in orbita. Primo tra tutti quello della stazione spaziale internazionale (Iss) in orbita attorno alla Terra. Volare tra le stelle troppo a lungo, infatti, può rosicchiare fino al 5% di massa ossea al mese. "La forza di gravità - spiega all'Adnkronos Salute Giovanni Iolascon, fisiatra del dipartimento di scienze ortopediche e riabilitative dell'Università Federico II di Napoli - influenza anche il corpo umano e ha un impatto pesante sull'apparato muscolo-scheletrico. Nello spazio in condizioni di microgravità si alterano i meccanismi di equilibrio con conseguente perdita di osso e ipotrofia muscolare per le mancate sollecitazioni"."Già nelle prime due settimane - aggiunge il fisiatra - viene espulsa nelle urine una grande quantità di calcio. Si attivano meccanismi simili a quelli che si verificano in una donna dopo la menopausa".
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http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.2443064416

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