venerdì 27 marzo 2009

Beni mafiosi, l'appello di Lucarelli - "Usiamoli per finanziare la cultura"

Una parte dei soldi confiscati alle mafie per finanziare la cultura. E' l'appello che lancia lo scrittore Carlo Lucarelli assieme a "Politicamente Scorretto", manifestazione promossa da Casalecchio delle Culture (Istituzione dei Servizi Culturali del Comune di Casalecchio di Reno), con l'adesione dell'associazione Libera di Don Luigi Ciotti. Presentando l'appello, Lucarelli spiega: "I soldi non ci sono, bisogna tagliare, cancellare, spostare e concentrare i finanziamenti sulle esigenze primarie. La cultura non è una di queste per cui bisogna adattarsi, farne a meno dove si può e per il resto tagliare, cancellare, spostare e concentrare". "La cultura - continua Lucarelli - non è un'esigenza secondaria. E' un bene primario che va tutelato e sviluppato. E' un investimento a media e lunga scadenza senza il quale tutti gli altri settori, anche quelli materiali dell'economia, muoiono. E non è vero che i soldi non ci sono. Ci sono, invece, e ce ne sono tanti. Stanno nascosti, come il tesoro dei pirati in un forziere su un'isola deserta, anzi, sono proprio il tesoro dei pirati. Sono tutti i miliardi che le mafie hanno rubato al nostro paese e alle nostre vite approfittando anche della mancanza di quella cultura - alla legalità, all'etica, alla bellezza- che non riusciamo efficacemente a sviluppare. Sono beni immobili, risorse, denaro, tante cose che potrebbero essere utilizzate per dare respiro alla cultura, diventare sedi, centri di produzione, finanziamenti. E' già successo, ogni tanto succede, ma dovrebbe accadere di più".
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/spettacoli_e_cultura/appello-lucarelli/appello-lucarelli/appello-lucarelli.html

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