sabato 25 luglio 2009

Caso escort, l'Avvenire non ci sta - "Desolante. E il consenso non assolve"

CITTÀ DEL VATICANO - L'Avvenire piccona Berlusconi per lo scandalo delle escort, lo accusa di "non avere fatto chiarezza" e lo prende di petto sul punto su cui è più sensibile: la convinzione di avere l'appoggio degli italiani. "La vicenda - scrive il direttore Dino Boffo - non solo non ci convince ma, per quanto ci è dato di capire, continua a piacere poco o punto a larga parte del Paese reale". Pur con qualche fastidio e dubbio per certi particolari delle rivelazioni, è un affondo duro quello pubblicato sul giornale dei vescovi, che attacca la mania del premier di sbandierare sondaggi. "Non ci piace - sottolinea Boffo nella rubrica delle lettere al direttore - che determinati comportamenti siano messi a confronto" con il consenso inafferrabile dei sondaggi "quasi che da questi possa venire l'avallo a scelte poco consone". Gli editoriali critici finora apparsi sull'Avvenire non sono mai stati firmati dal direttore e questo è un segno della reticenza della gerarchia ecclesiastica a schierarsi frontalmente contro il premier. Ma ogni prudenza ha un limite. Cresce tra i vescovi il disgusto per la sfrontatezza dell'esibizionismo berlusconiano. E monta tra i fedeli l'insofferenza sia per lo scandalo politico-morale sia per i silenzi della gerarchia. E allora acquista un peso notevole la decisione dell'Avvenire di pubblicare tre interventi di lettori esplicitamente critici. "Ho ascoltato con le mie orecchie dal sito dell'Espresso - scrive Fiorella Pasotti - la voce del nostro premier Berlusconi che parlava con la signora D'Addario (nota prostituta a pagamento) invitandola ad aspettarlo nel grande letto di Putin. Mi piacerebbe molto che il suo giornale parlasse più chiaramente delle spudoratezze di questo nostro primo ministro, che appare tutt'altro che timorato di Dio".
Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-16/attacco-avvenire/attacco-avvenire.html

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