mercoledì 21 luglio 2010

Immigrazione. Divieto di sposare un clandestino: la parola alla Corte Costituzionale

Il giudice di pace di Trento ha sospeso l'espulsione di una cittadina straniera clandestina “colpevole” di aver chiesto le pubblicazioni di matrimonio con il suo compagno italiano e ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale affinche' valuti se il divieto di contrarre matrimonio con un clandestino sia legittimo o meno.Ci eravamo gia' occupati dell'argomento l'estate scorsa, all'indomani dell'entrata in vigore del cosiddetto pacchetto sicurezza (legge 94/09) definendo il divieto di matrimonio con straniero irregolare una norma da legge razziale. Secondo questa legge, per sposarsi in Italia lo straniero, al momento della richiesta di pubblicazioni, deve esibire “un documento attestante la regolarita' del soggiorno nel territorio italiano”. Dunque gli stranieri extracomunitari devono allegare copia del permesso di soggiorno, o della ricevuta (della Posta o della Questura) per il suo rilascio, o ancora, se in Italia per periodi inferiori a 3 mesi, copia della dichiarazione di presenza depositata in Questura entro 8 giorni dall'ingresso sul territorio italiano.
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