ROMA - Il ddl sul processo breve è stato depositato stamane dal gruppo Pdl al Senato; lo ha sottoscritto anche la Lega. Il ddl, composto da 3 articoli, prevede, tra l'altro, la prescrizione dei processi in corso in primo grado per i reati "inferiori nel massimo ai dieci anni di reclusione" se sono trascorsi più di due anni a partire dalla richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero senza che sia stata emessa la sentenza. Il provvedimento entra in vigore il giorno dopo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Contro il provvedimento insorge il Pd. Anna Finocchiaro, capogruppo dei senatori, dopo le interviste di rito con i giornalisti, ha letteralmente sbattuto il testo del disegno di legge contro il muro della sala stampa dicendo: "Il ddl non si applicherà per il furto aggravato. Così per il rom che ruba il processo rimarrà, mentre processi come Eternit, Thyssen, Cirio e Parmalat andranno al macero". Il provvedimento, secondo il segretario del Pd Pierluigi Bersani, potrebbe essere a rischio incostituzionalità. "Serve attenzione - ha detto Bersani della presentazione - se la proposta prevede di fare processi brevi, ma farli, va bene; c'è una norma per non fare processi o per non farne alcuni, non siamo d'accordo. Se arriveremo alla scontro non sarà responsabilità dell'opposizione, non ce lo andiamo a cercare, ma ci viene proposto perchè ci vengono sempre proposti gli stessi problemi". Mentre Antonio Di Pietro annuncia che l'Italia dei valori è pronta a chiedere il referendum contro la legge sul processo breve targata Pdl. "Il 5 dicembre con la manifestazione a piazza Navona annunceremo l'impegno a raccogliere le firme per un referendum contro una legge incostituzionale, immorale e contro gli interessi degli italiani. - dice Di Pietro - La legge proposta dice che dopo 2 anni il processo non si deve fare più. Per questo migliaia di processi, tra cui quelli sui maggiori scandali italiani da Parmalat ai bond argentini, andranno tutti estinti: è la più grande amnistia mascherata della storia".
E intanto il presidente dei deputati del Pdl Fabrizio Cicchitto fa sua l'iniziativa di riforma costituzionale per il ripristino dell'immunità parlamentare presentata ieri da Margherita Boniver. "Nel quadro della riforma della giustizia, che comprenderà anche interventi costituzionali - sostiene il capogruppo Pdl - a nostro avviso va anche aperta una riflessione sul tema dell'immunità parlamentare". L'immunità parlamentare, ricorda Cicchitto, "era un tassello di un sistema concepito per regolare in modo equilibrato i rapporti fra politica e magistratura. Aver fatto saltare nel 1993 dalla Costituzione quel tassello ha contribuito a mettere in crisi il delicato equilibrio fra politica e magistratura. Oggi quell'equilibrio va ricostruito, meglio se nell'ambito di una grande riforma costituzionale e di una globale riforma della giustizia".
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-16/giustizia-16/giustizia-16.html
Nessun commento:
Posta un commento