Lo strano caso del premier che promette di sconfiggere il cancro, che compra la casa farmaceutica che lavora sul farmaco anti-tumorale, che sconsiglia le operazioni e taglia i fondi per i servizi oncologici. Già, lo strano caso.
Non è passato troppo da quel sabato: era il 20 marzo, e davanti a “un milione” di persone il presidente del Consiglio prometteva. “Sconfiggeremo il cancro“. Il disgusto neppure troppo esplicito di stampa e opposizione – che altrove avrebbe preteso ben più delle scuse che qui non hanno neppure chiesto esplicitamente – prendeva vita dietro una sicura interpretazione della sparata: populismo 100%, intenzione di solleticare gli strati più disperati dell’elettorato. E smuoverli, ché lui gli avrebbe dato la vita, sconfitto il male incurabile. Che già così fa orrore.
Si scopre, solo qualche giorno fa, che il presidente del Consiglio ha alzato la sua quota di partecipazione nella MolMed tramite la Fininvest, e mettendo suo figlio Luigi nel cda. Adesso: non so se avete presente quanti anni abbia ’sto Luigi (21), ma la MolMed, Molecular Medicine spa, è un’azienda farmaceutica che ha allo studio nuovi farmaci anti-tumorali (secondo quanto riporta Bloomberg). “Uno attaccherebbe i principali tipi di cancro – si legge su Il Giornale – mentre l’altro aiuterebbe a ricostruire il sistema immunitario distrutto dalla leucemia”.Ok, l’incastro combacia: Berlusconi diventa socio di maggioranza dell’industria che sta lavorando su medicinali anti-cancro, a dicembre; Berlusconi promette di battere il cancro in tre anni, a marzo. Lo noterebbe anche Gaetano Quagliariello.
Continua ...
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