giovedì 19 maggio 2011

Elezioni Milano: Schiaffo a Berlusconi? Ora ci vuole un calcio...

MILANO – Che ci piaccia o no, due giorni fa, nelle case italiane è andata pressapoco così: partenza, Moratti in vantaggio seguita da un timido Pisapia. Pisapia lentamente raggiunge Moratti. Moratti resiste. Pisapia raggiunge e affianca. Moratti è incurante. Pisapia azzarda e improvvisamente sorpassa. Sorpassa. Sorpassa e resiste.

Grande ola.

Moratti non reagisce. Pisapia in testa, azzarda e, a sorpresa, distanzia Moratti. Moratti snobba convinta del recupero. Moratti retrocede un pochetto. Pisapia allunga e riacquista slancio e taglia il traguardo con un fantastico 48,00 lasciando basita Moratti inchiodata ad un improbabile 41,6! Sì!

E adesso? E adesso su le maniche. Secondo tempo.

Non si può negare, è scattata la tifoseria per la parte politica tanto sofferta e alcune volte rinnegata. Il pensiero frequente: “Non può essere sempre tempesta. Non può durare in eterno” accompagnava l'attesa.

Nel turbine di pensieri ad un semaforo qualcuno chiede: “come siamo messi? “Messi per cosa?” - “ma con la Moratti!”

Il disgelo “sembra” iniziato.

Svegliati da un trip, di grande esaltazione collettiva, Pdl e Lega improvvisamente toccano terra in preda ai postumi di una sbornia. È accaduto l'immaginabile. Dov'è finito il 60% di elettori vantati per 3 anni?Boh! Finalmente hanno attualizzato il proprio elettorato.

Monsieur Montgolfier strategicamente, a palazzo, comincia le sue macchinazioni.

Previste tante telefonate. Il telefono è la sua voce.

Accordati tanti incontri e qualche acquisto. È un amante dello shopping. Gambizzato da meno 24.605 voti, sembra quasi in ginocchio. Sembra, ma non è.

Partono le grandi manovre. Ridimensionare il colpo, tradurre tutto in pareggio. Santanchè in panchina con Lassini, Pdl e la Lega prendono coscienza. “abbiamo sbagliato qualche cosa?” Eureka: “dobbiamo parlare con i cittadini e pensare a Milano”. A beh!

Verdini precisa, “non focalizziamo su Milano, guardiamo la globalità” mentre la casalinga pulisce le carote, ascolta e impreca: “ma stordito e il tuo capo che ha acceso i riflettori su Milano convinto di fare il botto!”.

Due giorni di rabbia nascosta. La Russa, Lupi, Gasparri, Cicchito, Salvini Formigoni, e la stessa Moratti, colpiti, ostentano sicurezza. Obbiettivo, intortare il prossimo con una recita diversa.

Il capo, Monsieur Montgolfier, sente ancora la posizione di forza, lui detiene un potere monopolistico del partito e dell'alleanza. Lui è il padrone del partito nessuno può chiedere le sue dimissioni. Persevera con la tesi estremista, votato alla flagellazione. Pisapia oscilla da terrorista a portatore di droghe organizzatore dei centri sociali luoghi estremisti e pericolosi, probabilmente vivaio di BR.

Monsieur Mongolfiera dal 1994 ha varato 200 leggi in materia penale, dedicando il 60% delle forze alla giustizia e non ai problemi del paese. Anche Milano deve aspettare. Ha chiesto al suo elettorato almeno 56.000 voti, altrimenti la sinistra e i magistrati lo avrebbe sbranato. Paradossale, il ricco potente pretende difesa dal popolo! E poi?

CONTINUA ...

http://www.agoravox.it/Elezioni-Milano-Schiaffo-a.html

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