lunedì 6 gennaio 2014

Le donne in pensione un anno e mezzo più tardi

I nuovi requisiti per l’uscita dal lavoro: dall’indicizzazione
al contributo di solidarietà: cosa cambia

Le donne in pensione un anno e mezzo più tardi
Ma che cosa cambia per le pensioni nel 2014? Ecco una breve guida in cinque punti.(Guarda il grafico: ecco le nuove soglie)

Pensione rosa 
La pensione delle donne si allontana sempre di più. L’innalzamento del limite di età di vecchiaia è iniziato nel 1993 con la riforma Amato che ha portato la soglia anagrafica, sebbene gradualmente, da 55 a 60 anni. A partire dal 2012 è cambiato tutto. La legge Monti-Fornero ha infatti dato un deciso colpo di acceleratore alla equiparazione con gli uomini, già peraltro decisa dal precedente governo Berlusconi, che nell’estate 2011 aveva previsto un percorso che doveva iniziare nel 2014 per raggiungere il traguardo nel 2026. Ma non è stato così. Dal 1° gennaio 2012, infatti, l’età delle donne è salita di colpo a 62 anni - soglia alla quale già nel 2013 sono stati aggiunti 3 mesi (per via dell’adeguamento alle cosiddette speranze di vita) - e sarà ulteriormente elevata a 63 anni e 9 mesi nel 2014. Per le lavoratrici autonome (commercianti, artigiane e coltivatrici dirette) lo scalone del 2012 è stato di 3 anni e 6 mesi (l’età da 60 a 63 anni e mezzo). Limite che nel 2014 salirà a 64 e 9 mesi nel 2014.

Più difficile anticipare 
Se fino al 1995 per il pensionamento anticipato bastava raggiungere i 35 anni di contributi indipendentemente dall’età, ora ne occorrono più di 42, e per non incorrere nella riduzione dell’assegno finale bisogna anche avere compiuto almeno 62 anni di età. Prima della riforma Fornero il trattamento di anzianità, per chi non raggiungeva un minimo di 40 anni di contributi, si poteva ottenere combinando la famosa “quota 96”, con età di almeno 60 anni (quota 97 e almeno a 61 anni per gli autonomi). La quota avrebbe dovuto assestarsi definitivamente a “97” (con almeno 61 anni di età) dal 2013. Ma la riforma ha cambiato le carte in tavola pretendendo, già dal 2012, più di 42 anni (un anno in meno per le donne). Per cui, nel 2012 erano richiesti 42 e 1 mese, nel 2013, quando è scattato l’adeguamento alla speranza di vita, bisognava avere 42 anni e 5 mesi 2013 (41 anni e 5 mesi per le donne). Limite che viene elevato di un altro mese nel 2014: 42 anni e mezzo gli uomini e 41 e 6 mesi le donne). Qualora la si chiede prima di aver compiuto i 62 anni, l’assegno viene corrisposto, per la quota retributiva (per l’anzianità maturata sino al 2011), con una riduzione pari all’1% per ogni anno di anticipo; percentuale che sale al 2%, per ogni anno di anticipo che supera i 2 .
Continua ...

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