domenica 6 gennaio 2008

Anna Frank diventa un musical

La prima produzione con il sì ufficiale della Fondazione intitolata alla ragazza Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Calderon di Madrid da fine febbraio Anna Frank diventa un musical "Anche così si tiene vivo il ricordo" Il produttore: "Ho promesso a mio figlio di onorare la memoria di un simbolo della lotta alla xenofobia e per i diritti dei bambini" di ALESSANDRA VITALI E' la voce più conosciuta della Shoah, un'icona tragica, una conoscenza condivisa attraverso la traduzione in sessanta lingue e quaranta milioni di copie vendute. E anche se riesce difficile associare Il Diario di Anna Frank a un musical, forse - come accaduto con tante opere che raccontano il dramma, da Schindler's List a La vita è bella a Train de vie per citare i titoli più celebri - è anche una strada per evitare che l'orrore finisca nell'oblìo. Questo è uno dei motivi che hanno spinto il regista Daniel Garcìa Chavéz a portare in scena, al Teatro Calderon di Madrid, dal prossimo 28 febbraio, El Diario de Ana Frank, un Canto a la Vida, primo musical autorizzato dalla Fondazione che cura il ricordo della ragazza ebrea. Protagonista dello spettacolo la tredicenne cubana Isabella Castillo, scelta fra 800 giovani attori e cantanti selezionati su internet, che durante una presentazione informale del musical ad Amsterdam, proprio nella casa-museo, ha detto di sentire "qualcosa in comune" con Anna Frank: figlia di un'esule fuggita da Cuba, la cantante Delia Diaz de Villegas, Isabel ha vissuto in Belize con la madre nascondendosi, in attesa di poter raggiungere Miami, dove oggi vive. "Non potevamo fare rumore, avevamo paura che la polizia ci trovasse - ha spiegato - non è la stessa storia dei Frank, ma ha qualcosa in comune con essa". Anna Frank sapeva di avere il dono della scrittura, e aveva riveduto e ricorretto più volte "Kitty" - così aveva deciso di chiamare il suo Diario - nei primi anni Quaranta, durante la segregazione nella casa di Prinsengracht, ad Amsterdam. L'intenzione era quella di pubblicarlo durante la guerra. Un sogno che non riuscì a realizzare, così come non poté assistere alla trasposizione teatrale della sua vita, messa in scena nel 1955 dal drammaturgo americano Alfred Hackett. Quattro anni dopo, sarebbe stato un compatriota di Hackett, George Stevens, a utilizzare quell'adattamento per realizzare The Diary of Anne Frank, film da tre Oscar uno dei quali, quello vinto da Shelley Winters per il ruolo di Petronella Van Daan, oggi esposto nella casa-museo sui canali di Amsterdam. Continua ... http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/spettacoli_e_cultura/anna-frank-musical/anna-frank-musical/anna-frank-musical.html

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