venerdì 18 aprile 2008

Libero Grassi, il procuratore chiede la conferma degli ergastoli

Camera di consiglio aggiornata a domani, quando la Cassazione emetterà il verdetto sull'omicidio dell'imprenditore catanese che lottò contro la mafia. Anche Riina e Provenzano tra i boss che hanno fatto ricorso ROMA - Sono da confermare le condanne all'ergastolo nei confronti della Cupola di Cosa nostra per l'omicidio dell'imprenditore anti-racket Libero Grassi: lo ha chiesto il sostituto procuratore generale della Cassazione, Mario Fraticelli, ai giudici della Seconda sezione penale di piazza Cavour, ormai prossimi al verdetto (la camera di consiglio è stata aggiornata a domani). Il processo è l'ultimo procedimento scaturito dal maxiprocesso istruito da Giovanni Falcone.Oltre che dell'omicidio di Libero Grassi i 27 mafiosi che ricorrono in Cassazione - tra loro boss del calibro di Totò Riina, Bernardo Provenzano e Giuseppe Madonia - devono rispondere anche degli omicidi (più di mille) avvenuti durante la guerra di mafia che ha insanguinato Palermo dal 1984 al 1992.La ricostruzione dei delitti avvenuti in quegli anni è stata possibile grazie alle dichiarazioni dei pentiti Francesco Marino Mannoia e da ultimo Antonino Giuffrè. Scenario della stagione di sangue era la contrapposizione tra Riina e Provenzano, favorevoli a una strategia sanguinaria nel perseguimento degli obiettivi di Cosa Nostra, e i 'vecchi' boss Bontade e Inzerillo.Il pg Fraticelli ha chiesto, con qualche lieve aggiustamento, la conferma del cosiddetto teorema Buscetta, pronunciandosi per la totale convalida delle condanne all'ergastolo per 25 degli imputati emesse il 25 ottobre 2006 dalla Corte di appello di Palermo. Solo due imputati, Salvatore Liga e Salvatore Profeta, hanno una condanna diversa dal carcere a vita e pari a dieci anni di reclusione. http://www.lasiciliaweb.it/index.php?id=4191&template=lasiciliaweb

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