Una legge per dire basta alle manifestazioni pubbliche che si trasformino in una sorta di sagra della droga, anche se leggera. L'intenzione del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Carlo Giovanardi, e' quella di "introdurre strumenti normativi per non permettere piu' che manifestazioni propagandistiche, come la tre giorni sulla canapa (terapeutica, ndr) a Bologna, in programma dal 30 maggio al 1 giugno, possano svolgersi liberamente". Intervistato dal sito dei 'Circoli della Liberta' di Michela Vittoria Brambilla, Giovanardi spiega: "Vogliamo dire basta alla cultura della droga. E per farlo vogliamo introdurre nell'ordinamento una norma che impedisca di fare propaganda, anche indiretta, a tutte le droghe, comprese quelle cosiddette leggere". "Questo anche alla luce dell'eccessiva e preoccupante leggerezza nei confronti delle droghe, che ha contribuito a creare le condizioni per casi quali quello di Roma, dove un tossicodipendente ha investito con l'auto e ucciso due giovani fidanzati, e quello di Milano, dove una banda di spacciatori adolescenti, sgominata dai carabinieri, riforniva di droga i propri compagni di scuola". Piobbichi Francesco (Politiche Sociali Partito Rifondazione Comunista) ha cosi' commentato:Se il nuovo sottosegretario con delega sulle droghe vuol contribuire a ridurre la cultura dello sballo cominci a proporre una legge per limitare nelle tv del presidente del consiglio le pubblicita' dirette degli alcolici che legano piacere e successo con l’utilizzo della sostanza. Vietare una manifestazione, come quella di Bologna sulla cannabis invece contribuisce a criminalizzare decine di migliaia di persone che non fanno niente di male, se non discutere del loro stile di vita. La legge italiana inoltre gia' prevede sanzioni per chi incita all’utilizzo di droghe, andare oltre vuol dire di fatto limitare la liberta' di parola discrezionalmente. Se i primi atti della destra sono la negazione del patrocinio e di piazza Navona per il gay pride e l’annuncio di limitare manifestazioni come quella bolognese sulla cannabis, ci troviamo di fronte ad una classe politica che fa scempio della democrazia utilizzando di volta in volta i capri espiatori di turno per legittimarsi.
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