BRUXELLES - Cresce la preoccupazione a Bruxelles in vista del referendum irlandese di giovedì sul nuovo Trattato di Lisbona. Il quotidiano Irish Time ha pubblicato un ultimo sondaggio che indica come i "no" siano ormai passati in testa con il 35% dei favori contro il 30% dei "sì". Fino ad ora tutte le inchieste davano per vincente il Trattato di Lisbona, ma l'aria sembra essere cambiata proprio nei giorni che precedono il voto. Gli indecisi, sottolinea l'Irish Time, sono comunque ancora numerosi, ben il 28%, mentre il 7% degli intervistati afferma che non si recherà alle urne. I precedenti non sono dei più felici per la Ue: nel giugno 2001 gli irlandesi bocciarono il Trattato di Nizza, quello che doveva aprire le porte ai nuovi Paesi dell'est. Poi il referendum venne ripetuto nell'ottobre 2002 e questa volta si impose il sì. Ma oggi, nell'ipotesi si imponga il fronte del no, riandare al voto "é un'opzione fuori discussione", ha affermato recentemente il premier Brian Cowen. In pratica o giovedì passa il Trattato o si riapre la crisi. La sconfitta sarebbe infatti un dramma per l'Europa, che ha già impiegato tre anni per uscire dal trauma del naufragio della Costituzione.
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