venerdì 28 novembre 2008

Social Card. Non solo poveri, ma anche umiliati

La Social Card - l'ultima novità, poco originale, del Governo Berlusconi. A detta degli "esperti", annovera un illustre precedente - quasi centenario. Prende esempio dal "Food Stamps Programm americano del '39" - così riferisce il Ministro Tremonti, che, assicura, sarà anonima. Insomma, cari "poveri beneficiari" - di cotanta grazia, 40 euro al mese -, ultra sessantacinquenni e famiglie con un figlio sotto i tre anni che rientrate nei parametri Isee, state (si fa per dire) tranquilli - non sarete schedati, come i bimbi rom. Nessun censimento dei poveri italiani - così dicono. Niente impronte digitali impresse sulla Social Card, ma ... (c'è sempre un ma) - attenzione! - il Titolare deve firmarla nell'apposito spazio sul retro, ed esibire un valido documento di riconoscimento su richiesta degli esercizi commerciali convenzionati - che, secondo il ministero dell'Economia, ad oggi, sono pari al 5% del totale. Se andiamo sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze e leggiamo l'informativa sull'utilizzo della "carta acquisti, beneficiario con 65 anni o più":
al punto 3, troviamo scritto: "... La Carta deve essere usata esclusivamente dal Titolare e non può essere ceduta o data a terzi. Il Titolare è tenuto ad apporre la propria firma nell'apposito spazio sul retro della Carta all'atto della ricezione della stessa ..."." Ed ancora, al punto 9: " ... Per l'utilizzo della Carta presso gli esercizi commerciali convenzionati è invece richiesta l'apposizione sulla ricevuta emessa dal POS della firma del Titolare, conforme a quella apposta dallo stesso sul retro della Carta. Gli esercizi commerciali potranno richiedere al Titolare l'esibizione di un valido documento di riconoscimento"."
CONTINUA ...

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