domenica 28 dicembre 2008

Cadaveri e feriti insieme in corsia l'inferno degli ospedali al collasso

GERUSALEMME - L'immagine che più colpisce, del massacro di Gaza, è quella di un'anziana donna palestinese, forse una madre, che si aggira con le scarpe inzuppate di sangue sul selciato dove giacciono scomposti decine di uomini morti. Rivolta con pazienza ogni corpo, fino a trovare quello del figlio. All'ospedale di Al Shifa non c'è tempo per lo stupore. Mucchi di gente dilaniata, chi ancora sanguinante chi di certo senza più vita, sono lasciati nell'androne in attesa di sistemazione: i feriti in coda in sala operatoria, i cadaveri verso il fondo. Ma l'obitorio è già pieno, e le barelle sfornano di continuo nuovi arrivi: prima 50, poi 90, e si sale ancora, 120, 150, alla fine più di 200 morti. Il problema, dopo solo un'ora, è dove metterli tutti quanti.
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http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/esteri/medio-oriente-43/scarpe-sangue/scarpe-sangue.html

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