giovedì 5 febbraio 2009

Balcani: rifiuti radioattivi Nato nei laghi della Bosnia Erzegovina

I container venivano ricoperti di cemento e buttati dagli elicotteri nei laghi: numerosi le testimonianze da parte di persone del luogo. Belgrado - Gran parte del territorio della Bosnia Erzegovina sarebbe disseminato di scorie radioattive. A renderlo noto è il quotidiano croato Vecernji list, che fa una prima ricostruzione degli eventi che avrebbero portato all’organizzazione di un vero e proprio traffico di materiali radioattivi nella Bosnia. Viene così alla luce uno dei più pericolosi, e meglio custoditi, segreti sulle attivita’ della Nato durante e dopo le guerre che hanno sconvolto la ex Yugoslavia negli anni 90’. Il Vecernji sostiene che i servizi segreti bosniaci sapessero da anni di un traffico di scorie e materiali radioattivi organizzato dalla Francia nell’ambito della stessa missione di pace Nato in Bosnia-Erzegovina. Il quotidiano spiega che "il segreto di Stato in merito ai rifiuti radioattivi" comincia con la firma degli Accordi di Dayton, quando la Erzegovina diventa un settore della divisione multinazionale sud-est sotto comando francese. È qui che la Francia avrebbe avuto l’idea di scaricare l’ annoso problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti dalla sua industria nucleare nei laghi di quella regione balcanica. Così, dal momento dell'arrivo della Ifor e’ attiva in Erzegovina un’unità speciale dell'esercito francese per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, composto solo da militari di origine polinesiana provenienti dai territori francesi d’Oltremare.
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http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=27572&titolo=Balcani%20rifiuti%20radioattivi%20Nato%20nei%20laghi%20della%20Bosnia%20Erzegovina

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