Nel proprio sito (www.dici.org), la Fraternità di San Pio X attacca l'ex arcivescovo di Milano e si dice preoccupata perchè mentre le idee di Kung sono marginali, quelle di Martini hanno seguito nella chiesa
Roma, 7 marzo 2009 - Questa volta, a finire nel mirino dei lefebvriani, è il cardinale Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano e ora ritiratosi a Gerusalemme, accusato di essere un “sovversivo” come il teologo ribelle Hans Kung. In un editoriale pubblicato in home page nel proprio sito (www.dici.org ), la Fraternità di San Pio X attacca il porporato e si dice preoccupata perchè mentre le idee di Kung sono marginali, quelle di Martini hanno seguito nella chiesa.
Martini, scrive nell’editoriale l’Abbè Alain Lorans, “è un Kung che ha avuto successo nel seno della gerarchia ecclesiastica”. A fare da sfondo all’articolo è il libro del cardinale Martini (‘Conversazioni notturne a Gerusalemme’) nel quale, afferma la Fraternità lefebvriana, “preconizza l’ordinazione di preti sposati, l’accesso delle donne agli ordini che precedono il sacerdozio, l’accesso dei divorziati risposati alla comunione, l’appello ai diritti della coscienza individuale contro la disciplina dell’enciclica Humanae vitae”.
L’ex arcivescovo di Milano, di posizioni chiaramente progressiste, “è un Kung che ha avuto successo all’interno della gerarchia ecclesiastica. In realtà sono due ottuagenari contrari alla Chiesa che ha le promesse dell’eternità”.
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