giovedì 4 giugno 2009

A Lugano un conto di Bernardo Provenzano - di Maria Loi

Lugano. Tracce del vasto impero economico del vecchio capomafia Bernardo Provenzano a Lugano in uno dei più importanti poli finanziari del Canton Ticino. Sequestrato un conto che conteneva 100 mila euro. Soldi che apparterrebbero a Provenzano. Dalle indagini svolte è emerso che sul conto cifrato avrebbero lasciato traccia di diverse operazioni finanziarie tra Palermo e il Canton Ticino gli imprenditori Carmelo Pastorelli e Giuseppe Mirabile prestanome del capo di Cosa Nostra Bernardo Provenzano. Dopo il sequestro del conto, il procuratore federale Pierluigi Pasi è partito in tutta fretta a Palermo per una rogatoria. Ha interrogato gli imprenditori Pastorelli e Mirabile e Pino Lipari, il “consigliori” di Provenzano, trovando riscontri importanti alle indagini. In pratica i 200 milioni di vecchie lire non sarebbero altro che il ricavato della vendita della villa del capomafia di via del Cannolicchio, sotto Monreale, di cui si era occupato Mirabile. Per evitare il sequestro dei suoi beni Provenzano avrebbe fatto vendere diversi immobili. In ballo ci sarebbero anche altri conti passati al settaccio dagli inquirenti sui quali sarebbero state portate a termine diverse operazioni bancarie alla fine degli anni ’90.

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