giovedì 4 giugno 2009

Cannabis terapeutica. E' possibile che in Italia siamo costretti a soffrire? - di Stefano Balbo

Gentili signori,
posso raccontarvi una mia esperienza con il servizio sanitario nazionale?Ho 44 anni e sono affetto da molti anni non da una ma da diverse gravissime malattie, per le quali sono seguito con attenzione e competenza da vari medici degli Ospedali di Bolzano e Merano. Posso dire che tutto funziona bene, salvo una cosa, ed è per questo che vi scrivo.Purtroppo, da alcuni anni, per combattere dei disturbi molto gravi sono costretto a ricorrere a un farmaco ("Sativex") disponibile solo in Canada. Per cui deve essere importato con una speciale procedura, che solo la ASL può attivare presso il Ministero della Salute.Il problema è nel fatto che questa procedura deve essere rinnovata periodicamente a ogni importazione del farmaco estero (che per di più, contenendo un estratto di Cannabis, è anche soggetto alla legge sugli stupefacenti). Per cui, per motivi o intoppi burocratici che non riesco a capire, più volte mi è già successo di restare senza farmaco anche per settimane o mesi...Trattandosi, come dicevo, di disturbi molto gravi sui quali tutti gli altri farmaci sono risultati inefficaci, io mi trovo periodicamente nella situazione di avere non solo gravi sofferenze, ma anche improvvisi peggioramenti delle mie condizioni generali, da cui mi è molto difficile uscire.E tutto questo non riguarda solo me: presso l'Ospedale di Bolzano usano questo farmaco almeno altri numerosi malati.La mia semplice domanda è: è possibile che nel 2009 possa capitare, a dei malati gravi, di dover interrompere cure essenziali solo perché il rinnovo periodico (non solo la prima attivazione!) di una pratica si ferma inspiegabilmente in qualche ufficio più del previsto?
Voi giornalisti non potreste fare una piccola indagine?
Grazie dell'attenzione, resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Stefano BalboVice presidente A.C.T P.S.
La causa dei ritardi non è dovuta alla mia A.S.L ma ai noti intoppi romani, attualmente siamo un centinaio di pazienti in questa mia stessa situazione in tutta Italia.
http://www.aduc.it/dyn/salute/arti.php?id=261755

Nessun commento:

Posta un commento