mercoledì 22 giugno 2011

Un virus per pc inchioda Bisignani lo Stato diventa hacker a fin di bene


L'inchiesta della procura di Napoli sulla P4 ha utilizzato un software per trasformare il pc di Bisignani in una microspia. In grado di intercettare anche le telefonate su Skype. Così le tecniche dei pirati informatici, spesso usate per spionaggio e guerre cibernetiche, in Italia diventano uno strumento in mano agli inquirenti

di ALESSIO SGHERZA ROMA - La chiave dell'inchiesta sulla P4 sta anche in qualche byte di codice, in un programma per computer - un virus si potrebbe dire - che i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio sono riusciti a installare nel portatile di Luigi Bisignani, trasformandolo di fatto in una cimice. Un esempio di una tecnologia 'da hacker' utilizzata per fini nobili: come un Robin Hood che intercetta gli indagati per aiutare la giustizia.

Il faccendiere teneva le fila del suo governo-ombra 1 in un piccolo bunker. Impossibile entrare. Inoltre sapeva di essere intercettato: infatti cambiava spesso schede telefoniche, per rendere la vita difficile agli investigatori. E telefonava attraverso il web, utilizzando software come Skype nella convinzione - più che diffusa - che queste chiamate fossero sicure. Errore: perché se è vero che la tecnologia aiuta tutti, anche le forze dell'ordine possono utilizzarla a proprio vantaggio.

Tecnicamente si chiamano trojan, e prendono il nome dal famoso cavallo omerico: sono dei programmi che si installano all'insaputa del proprietario del computer e agiscono in silenzio, senza farsi notare, ma con risultati spesso distruttivi. I trojan classici sono utilizzati dagli hacker per rubare dati personali agli utenti (come i numeri delle carte di credito) o per inviare e-mail di spam, o ancora per guidare da lontano un computer infetto.
Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2011/06/22/news/mail_spia_hacker-18041273/

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