martedì 20 dicembre 2011

Nuove accuse per l'ex ministro Romano


A fare il nome del politico del Pid, questa volta, non è un collaboratore di giustizia ma l'ex manager della sanità privata Michele Aiello


PALERMO. Nuove accuse per l'ex ministro  dell'agricoltura Saverio Romano l'imputato, davanti al Gup di  Palermo, di concorso in associazione mafiosa. A fare il nome del  politico del Pid, questa volta, non è un collaboratore di  giustizia ma un condannato per mafia, l'ex manager della sanità  privata Michele Aiello.  

Sentito dal Pm Nino Di Matteo e dall'aggiunto Ignazio De  Francisci il 2 dicembre scorso, Aiello ha raccontato di avere  assunto in una sua azienda il genero del capomafia di Belmonte  Mezzagno, paese di origine di Romano, Pietro Calvo. Nel 2002 il  segretario di Romano, che all'epoca era nell'Udc, avrebbe  chiamato Aiello raccomandandogli Giuseppe Valentino - questo è  il nome del genero del mafioso - e dicendogli che la vicenda  interessava personalmente a Romano, ex compagno di scuola del   raccomandato.    

Aiello accontentò l'onorevole che, saputo dell'assunzione,  incontrò l'ex manager a Bagheria per ringraziarlo  personalmente. Dell'assunzione di Valentino al processo all'ex  presidente della regione Cuffaro, aveva marginalmente parlato  anche il pentito Giacomo Greco che aveva sostenuto che la  questione interessava al boss Ciccio Pastoia, circostanza che  confermerebbe l'interessamento della mafia alla vicenda. 

Il verbale di Aiello è stato depositato agli atti  dell'udienza preliminare a carico di Romano. L'ex manager ha  confermato quanto riferito dal pentito Stefano Lo Verso su  confidenze ricevute dallo stesso Aiello in carcere, ma ha detto  ai Pm di non essere stato a conoscenza delle questioni politiche  legate alle candidature di Antonio Borzacchelli e di Giuseppe  Acanto. Quest'ultimo, ritenuto vicino alla famiglia mafiosa di  Villabate, secondo l'accusa, sarebbe stato appoggiato  politicamente da Romano.  

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