mercoledì 14 dicembre 2011

Pakistan, finalmente una legge per le donne All'ergastolo chi sfregia il volto con l'acido


Norme di importanza storica e benvenuta dalle organizzazioni dei diritti umani, come Acid Survivors Founfation 1. Ma, dicono: "E' solo un primo passo e non il più arduo". Comunque un buon traguardo per le donne pachistane dopo 30 anni di lotte. Che avvertono: "Il vero risultato positivo sarà nell'applicazione della norma"

di VALERIA FRASCHETTI
ISLAMABAD - Ha il volto sfigurato per aver difeso i suoi figli Azim Mai. Di fronte al suo fermo rifiuto a venderli ad un uomo di Dubai, suo marito le ha gettato dell'acido solforico sul viso. "Non ho perso solo il mio volto: ma anche il lavoro - ha raccontato all'Associated Press la donna, oggi assistita dalla Acid Survivors Foundation 2 -, ho incontrato la povertà e la fame". La sua è una tragedia che in Pakistan si ripete ogni giorno per decine di donne, punite da una giustizia familiare o di clan per presunti casi di adulterio, blasfemia o, semplicemente, per una condotta giudicata poco conferme ai rigidi codici di una società ferocemente patriarcale. Ma d'ora in poi le tante di Azim Mai pachistane hanno qualche speranza in più. Il Parlamento di Islamabad ha approvato questa settimana una legge in loro difesa, che considera reato gli attacchi di acido e prevede pene fino all'ergastolo per i colpevoli.
E' solo un primo passo. Di assoluta importanza storica, la norma è stata benvenuta dalle organizzazioni dei diritti umani. Che, tuttavia, sottolineano che questo non è che un primo passo. Per giunta, non il più arduo. "Si tratta di un grande traguardo per le pachistane, la società civile e gli attivisti che per trent'anni hanno lavorato per l'approvazione di una legislazione che tutelasse le donne", sostiene Nayar Shabana Kiyani, che ha fattolobbying sul Parlamento per conto dell'organizzazione dedicata alle donne Aurat Foundation 3. Ma avverte: "Il vero risultato positivo sarà nell'applicazione della norma". 

Nel 2010 8 mila attacchi con acido. Il Pakistan resta uno dei Paesi del pianeta dove i diritti femminili sono più impunemente calpestati. Nell'ultima classifica del World Economic Forum 4 sul gap di genere il Pakistan risulta terzultimo al mondo: batte solo Chad e Yemen. Secondo l'Aurat Foundation, nel 2010 sono stati 8mila i casi di attacchi con l'acido, matrimoni forzati e altre forme di violenza contro le donne. Ma la stima, poiché basata solo sulle denunce ufficiali e quelle apparse nei media, è molto probabilmente a ribasso. Di fronte ad una magistratura che si dimostra spesso intrisa della stessa morale maschilista prevalente nella società, è facile infatti immaginare che molti abusi non vengano neppure denunciati. "Finora, le vittime colpite con l'acido avevano provato a denunciare i colpevoli per tentato omicidio e sfiguramento, e perlopiù non hanno avuto giustizia", sostiene Valerie Kahn, direttrice della Acid Survivors Foundation, che a Islamabad assiste le donne sfregiate. "Ora la nuova legge lancia un forte messaggio deterrente". 
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http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2011/12/14/news/pakistan_finalmente_una_legge_per_le_donne_all_ergastolo_chi_sfregia_il_volto_con_l_acido-26614599/

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