giovedì 23 febbraio 2012

Afghanistan, Corano bruciato: uccisi due soldati Usa. Obama si scusa con Karzai

Kabul, 23 feb. - (Adnkronos/Aki) - Nuova giornata di violente proteste in Afghanistan dopo la notizia di alcune copie del Corano bruciate in una base americana. Cinque afghani sono morti e diversi sono rimasti feriti. La Cbs ha riferito inoltre dell'uccisione di due soldati americani da parte di un militare delle forze di sicurezza afghane in un incidente apparentemente legato alle proteste in corso in diverse zone del Paese.

(Xinhua)
Stando all'agenzia di stampa Dpa, i due soldati sono stati uccisi nel distretto di Khogyani, nella provincia orientale di Nangarhar. ''Era in corso una protesta davanti a una base militare - ha spiegato un ufficiale della sicurezza coperto da anonimato - e un agente della polizia afghana ha sparato contro le truppe straniere, uccidendo due soldati''. ''Sembra che li abbia uccisi per vendetta dopo la vicenda delle copie del Corano bruciate'', ha aggiunto la fonte, che non ha precisato se l'agente responsabile dell'uccisione dei due militari americani sia stato poi fermato. La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) in Afghanistan, tramite il capitano Justin Brockhoff, ha confermato che ''un individuo con indosso l'uniforme dell'Esercito afghano ha aperto il fuoco contro soldati di Isaf nell'Afghanistan occidentale, uccidendone due''.


Riguardo alle vittime afghane, la Bbc riferisce di una persona rimasta uccisa nella provincia di Baghlan, dove altri due civili e due poliziotti sono rimasti feriti. Stando alla ricostruzione fornita del governatorato di Baghlan, nel distretto Baghlan-i-Markazi centinaia di manifestanti hanno tentato di assaltare una stazione di polizia e nei disordini che sono seguiti si sono registrate le vittime.


Un'altra persona è invece morta nella provincia di Laghman, a est di Kabul, dove centinaia di afghani sono scesi in piazza per protestare contro gli Usa. 'Morte all'America' è stato uno degli slogan intonati dai dimostranti. A Mehterlam, capoluogo di questa provincia, hanno manifestato più di tremila persone. Durante la mobilitazione è stata anche bruciata un'immagine del presidente americano Barack Obama. Nella provincia orientale di Nangarhar, inoltre, un'altra persona è rimasta uccisa e un'altra ferita. Più a sud, nella provincia di Uruzgan, almeno due persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite (tre delle quali sono agenti di polizia) in scontri tra manifestanti e forze di sicurezza. Proteste anche ad Asadabad, capoluogo della provincia di Kunar, dove sono state bruciate bandiere americane.


Nel distretto di Bagrami, a circa trenta minuti da Kabul, un migliaio di persone sono scese in strada per manifestare contro le forze della coalizione. Lo riferisce l'agenzia di stampa Dpa, che cita il capo della polizia locale, Ayoub Salangi. ''Si tratta di una mobilitazione pacifica - ha detto Salangi - ma abbiamo mandato molti agenti nella zona''. Ieri almeno nove persone sono rimaste uccise e decine ferite nelle violenze esplose durante le proteste che si sono tenute in diverse zone dell'Afghanistan, compresa Kabul.


"Voglio esprimerle il mio profondo rammarico per quanto avvenuto, rivolgo a lei e al popolo afghano le mie più sincere scuse". Così il presidente Usa Barack Obama in una lettera indirizzata ad Hamid Karzai per scusarsi per le copie del Corano bruciate dai militari americani a Bagram. "L'errore non è stato intenzionale - ha poi aggiunto - e le assicuro che intraprenderemo tutti i passi necessari per evitare che si ripeta, anche quello di punire i responsabili". La lettera è stata consegnata questo pomeriggio dall'ambasciatore americano Ryan Crocker.


E a tre giorni dall'inizio delle proteste, i Talebani esortano gli afghani a ''colpire le basi militari degli invasori''. In un comunicato, di cui dà notizia l'agenzia di stampa Dpa, gli insorti affermano che gli afghani ''devono colpire le basi militari delle forze di invasione e i loro convogli''. I seguaci del mullah Omar incoraggiano inoltre gli afghani a ''colpire e uccidere''.



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