giovedì 23 febbraio 2012

Italia: rientrano salme militari morti in Afghanistan, ma nessuno del governo va ad accoglierli

Italia: rientrano salme militari morti in Afghanistan, ma nessuno del governo va ad accoglierli
ROMA - Sono rientrate mercoledi', a Ciampino, le salme dei tre ragazzi morti in un incidente stradale in Afghanistan.
Francesco Currò, Luca Valente e Francesco Paolo Messineo hanno perso la vita vicino Shindand, mentre cercavano di soccorrere compagni e commilitoni sorpresi dal maltempo in una delle impervie gole del paese. Il loro blindato Lince si è capovolto in acqua, e la bassissima temperatura ha fatto il resto. Sono tornati a casa nel silenzio più generale, accolti da qualche autorità e da bandiere abbrunate. Gente composta e commossa seguiva le tre bare.

A fare rumore, però, è stata l’assenza, sgradevole e ingiustificata, del governo. Nessun rappresentante del sobrio Esecutivo ha pensato bene di presentarsi a Ciampino su quella pista, testimoniando che lo Stato non abbandona i suoi caduti. Invece, al di là delle solite, stupide e insignificanti frasi di circostanza delle ore immediatamente successive all’evento, Monti ha trovato il tempo per fare un salto a Bruxelles a parlare di crescita e fisco, ma di passare cinque minuti con i familiari di italiani morti in missione all’Estero neanche a parlarne. Non c’è niente da fare, saranno bravi in tutto, saranno capaci di parlare con banchieri e finanzieri, saranno pure espertissimi di burocrazia e di circoli salottieri dove si decidono le sorti dell’Europa. Ma di stare tra la gente non ne hanno voglia, non lo sanno fare.
L’assenza del Governo a Ciampino, come denuncia il deputato finiano Paglia (medaglia al valor militare conquistata a Mogadiscio), è un pessimo segnale: significa creare morti di serie A e morti di serie B. Chi muore saltato su una mina merita i funerali in magnifiche basiliche romane con la scorta di corazzieri a cavallo e inchini deferenti del Capo dello Stato. Chi muore dentro un Lince mentre attraversava un guado diventa notizia di seconda, terza, quarta pagina. E le autorità, quelle che dovrebbero tutelare le migliaia di giovani e meno giovani mandati lontano da casa a combattere, se ne fregano. Un passo falso per il Governo della serietà, una caduta di stile del tutto evitabile.
AGGIORNAMENTO.
Colta la caduta di stile, nel tardo pomeriggio il Ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, si è recato in tutta fretta a rendere omaggio alle salme dei militari. I due aerei militari con a bordo i tre feretri sono poi ripartiti per raggiungere gli aeroporti di Catania e Galatina.
Rimane il fatto che in mattinata, al loro arrivo, dieci ore prima dell’omaggio del Ministro, non ci fosse nessuno del governo pronto ad accoglierli. Nemmeno un sottosegretario.
AGGIORNAMENTO 2.
Ci segnalano che alcuni tg, come il tg5 e Sky (ma probabilmente anche altri), stanno mandando in onda servizi sull’arrivo delle salme dei militari accompagnate dalla voce “a riceverli c’era il Ministro della Difesa”, con tanto di immagini. E’ FALSO. La sequenza mostrata si riferisce al tardo pomeriggio, e non all’arrivo di questa mattina. Quando, lo ribadiamo, non c’era nessun membro del governo.
Fonte: http://www.daw-blog.com

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