lunedì 4 febbraio 2008

Catasto, conto alla rovescia per l'aggiornamento: ''E' confusione''

In tutti i comuni si procede alla riscrittura delle rendite, come previsto da un comma della Finanziaria 2005 che riguarda le modifiche agli immobili. A Firenze fissata una data per l'autodenucia così come a Roma, dove però si richiede il pagamento degli arretrati Ici. A Milano si prosegue senza scadenze. Confedilizia ai proprietari: "Non pagate". I geometri: "Nella capitale i rincari più alti". L'Uppi ricorre al Tar: "Illegittimo chiedere gli arretrati dell'Ici"
Roma, 3 feb. (Ign) - Proprietari di casa, siete avvertiti: l’adeguamento delle rendite catastali è in fase di aggiornamento e i controlli proseguono a ritmi sostenuti. Tanto che a Roma, spiegano dal Comune, già 100.000 padroni di altrettanti appartamenti sono stati avvisati con una lettera che indica le modalità per autodenunciarsi entro il 31 marzo, data ultima per comunicare al catasto eventuali modifiche apportate all’immobile di proprietà. Spiegano a IGN, testata on line del gruppo Adnkronos, dall’assessorato al Bilancio della capitale: “C’è tempo fino alla scadenza per incaricare un tecnico che aggiornerà sulle attuali condizioni dell’appartamento e presenterà il Docfa, il documento catasto fabbricati, all’agenzia del Territorio che di conseguenza assegnerà un valore”. Un’operazione, questa, che comporterà una spesa di circa 500 euro al proprietario e che, in caso di rivalutazione della classe dell’appartamento, farà lievitare l’Ici e l’Irpef perché adeguati alla nuova posizione. Secondo quanto stabilito dal consiglio comunale capitolino, inoltre, verranno richiesti gli arretrati dell’imposta comunale sugli immobili degli ultimi 5 anni, “con uno sconto – aggiungono dall’assessorato – del 50% e senza sanzioni amministrative” se ci si autodenuncia entro il 31 marzo. La richiesta degli arretrati, proseguono, “arriva solo davanti a modifiche non denunciate”, che di fatto implicano il reato di omissione tributaria. Una situazione comunque migliore rispetto a quella che si prospetta se non ci si autodenuncia: in caso di controlli, “l’Ici arretrata da pagare – concludono dall’assessorato - non avrà sconti e si dovranno versare interessi ed eventuali sanzioni”.Firenze, Genova e Milano hanno imboccato strade diverse. Il capoluogo toscano ha stabilito il 31 marzo quale termine per le denunce ma non ha previsto alcuna richiesta di Ici pregressa. A Genova il termine è slittato al 30 giugno. A Milano non c’è nemmeno una data, ma in compenso c’è “confusione”, come afferma a IGN l’architetto Giancarlo Bianchi Janetti, direttore dello Sportello Unico per l’Edilizia del capoluogo lombardo. Confusione perché si accorpano due commi distinti approvati nella Finanziaria del 2005, il 335 e il 336. Il primo riguarda la rivalutazione d’ufficio di interi quartieri, definiti microzone e che spetta direttamente all’agenzia del Territorio. “Attraverso il comma 336 invece – aggiunge Bianchi Janetti – si dà la possibilità ai comuni di contestare una situazione non adeguata”, ovvero una modifica all’immobile non denunciata al catasto. Discorso diverso per il comma 335, la cui attuazione "è di competenza dell'agenzia del Territorio - prosegue - e prevede la rivalutazione degli immobili di interi quartieri in base ad alcuni criteri quali il valore reale di mercato rispetto a quello registrato al catasto, così come la presenza di modifiche" all'immobile. A queste vanno aggiunti, tra i criteri utilizzati dall'agenzia del Territorio, anche eventuali rivalutazioni dell'area come lo sviluppo urbanistico, la presenza di servizi, e la rete di trasporti.

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