venerdì 29 febbraio 2008

Grasso: i processi troppo lunghi vanificano la certezza della pena

Di fronte a casi come la scarcerazione per decorrenza termini del figlio di Riina "noi magistrati ci sentiamo ormai lavoratori socialmente inutili"."E' come svuotare il mare col canestro". A sostenerlo e' il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso in una intervista a 'La Stampa'. "Il problema della lentezza della giustizia - dice Grasso in una altra intervista a 'La Repubblica' - e' diventato cronico. Non e' mai stata attuata quella parte della riforma dell'art.111 della Costituzione che prevede la ragionevole durata del processo fissata dalla Corte europea dei diritti dell'uomo in non piu' di sei anni". Grasso sottolinea che "purtroppo continua ad esserci una grande distanza fra i successi ottenuti sul piano della repressione e i momenti successivi: i dibattimenti - dice - hanno davvero tempi troppo lunghi. E cio' che ne va di mezzo e' l'effettivita' della condanna. La deterrenza della pena sta ormai diventando un concetto troppo vago. Dopo aver cosi' analizzato il problema Grasso torna ad una sua vecchia proposta che fece scandalo: eliminare il secondo grado di giudizio.
Continua ...

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