giovedì 27 marzo 2008

Concentrazione e attenzione: è una questione di cervello

Guardare non vuol dire vedere. Importante distinzione linguistica che le maestre insegnano sin dai primi giorni di scuola ai bambini. Il loro cervello, però, la distinzione la conosce benissimo. Si può vedere un oggetto solo se è all'interno di un raggio ben specifico rispetto al punto in cui si guarda e se si dedica del tempo all'osservazione. Se l'occhio fissa una parola sulla pagina riesce a vedere solo qualche lettera più in là. Se ci si sofferma su una parola meno di 250 millisecondi non si riesce a vedere altro se non la parola stessa. Lo ha dimostrato una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori della Università di Amsterdam e pubblicato sull'ultimo numero della rivista Journal of Vision. Tempo e spazio sono due dimensioni essenziali per permettere al cervello di integrare gli stimoli visivi. L'attenzione ai particolari, la capacità di lettura, la concentrazione dipendono molto da quanto si riesce ad ottimizzare questa integrazione. Da questa capacità dipende anche il modo di percepire il mondo. Di saper cogliere colori e forme di ciò che si guarda. Gli autori dello studio grazie alla risonanza magnetica funzionale hanno verificato come varia l'attività metabolica del cervello se si sottopone dei volontari all'osservazione di alcune immagini. Variando punto di osservazione, tempo di osservazione, tipo di immagine sono riusciti a ricostruire alcune vie neuronali che connettono il sistema visivo alla corteccia. Lo studio potrà essere utile per capire come migliorare le capacità di chi ha avuto dei danni cerebrali o di coloro che hanno problemi di dislessia. Fonte: Brenner EM et al. Motion processing at low light levels: Differential effects on the perception of specific motion types 2008;8:1-10. http://it.notizie.yahoo.com/pensiero/20080327/thl-concentrazione-e-attenzione-e-una-qu-bd646f4.html

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