giovedì 27 marzo 2008

Immigrato gay protetto in Italia rischia il rimpatrio

Nel 2005 era stato protagonista di una sentenza senza precedenti. «Mohamed», 24 anni, cittadino senegalese irregolare, aveva ottenuto di poter restare in Italia per la sua dichiarata omosessualità. In patria, se scoperto, avrebbe rischiato fino a cinque anni di carcere. Oggi la sentenza è stata capovolta. Tre anni fa il questore di Torino aveva ordinato l’espulsione di Mohamed ma il giudice di pace aveva bloccato il provvedimento facendo riferimento all’articolo 19 del Testo Unico sull’Immigrazione Bossi-Fini che recita: «In nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali». Il legale di Mohamed, Maurizio Cossa, aderente all’Associazione studi giuridici per l’immigrazione, aveva dichiarato: « Per fortuna, ci siamo imbattuti in un giudice di pace, che ha interpretato con serietà e attenzione i codici. In Senegal, l’omosessualità, oltre ad essere punita per legge, è considerata una grave colpa anche in ogni ambiente. I gay e le lesbiche sono pesantemente discriminati, isolati, spesso subiscono angherie fisiche». Continua ... http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74112

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