domenica 2 marzo 2008

Gaza, pronto l'attacco da terra

TEL AVIV - Dopo la cruenta giornata di ieri - in cui sono rimasti uccisi 60 palestinesi in un attacco dell'esercito dello stato ebraico contro la Striscia di Gaza - c'è da temere un ulteriore inasprimento dei combattimenti. Lo ha detto il ministro della Difesa Ehud Barak e lo ha ribadito il premier Ehud Olmert annunciando che "Israele non ha alcuna intenzione di sospendere la lotta al terrorismo". Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto a Israele e i militanti palestinesi di mettere fine a tutte le violenze. Ma non si fermano i raid e i bombardamenti che intanto hanno fatto nuove vittime nella Striscia di Gaza. Una giornata di sangue. La giornata di ieri è stata la più sanguinosa dall'inizio dell'Intifada nel 2000: 60 palestinesi uccisi, tra cui nove adolescenti e tre donne, e da parte israeliana due soldati morti e sei feriti e cinque civili feriti, tra cui due bambini. In Cisgiordania c'è una atmosfera di cordoglio per l'entità delle vittime e a Hebron sono segnalate dimostrazioni popolari di protesta. Nei titoli dei giornali vengono denunciati i "massacri israeliani" mentre la leadership dell'Anp ha annunciato la sospensione dei negoziati di pace con Israele. Olmert: i raid continueranno. Aprendo la seduta del Consiglio dei ministri il premier israeliano Ehud Olmert ha respinto le critiche alle operazioni nella Striscia di Gaza e ha annunciato che lo Stato ebraico "non ha alcuna intenzione di sospendere" i raid contro le postazioni dei miliziani, che continueranno a essere colpiti "inesorabilmente". Olmert ha anche respinto le critiche del segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon che ha denunciato "l'uso eccessivo della forza" da parte di Israele. "Dobbiamo ricordare che Israele sta proteggendo i propri cittadini nel sud del paese e niente ci impedirà di continuare a fare il nostro dovere. Nessuno ha il diritto morale di fare la predica a Israele sul suo diritto all'autodifesa", ha concluso Olmert.
Continua ...

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