sabato 15 marzo 2008

Tibet, scontri a Lhasa: 100 morti

Lhasa, 15 mar. (Adnkronos/Dpa) - E' di almeno 100 morti il bilancio degli scontri avvenuti ieri a Lhasa, capoluogo del Tibet. E' il drammatico bilancio reso noto dal governo tibetano in esilio nel nord dell'India. Lo stesso si dice poi "profondamente preoccupato" per le notizie che arrivano "dalle tre regioni del Tibet di uccisioni sommarie, di feriti e arresti di migliaia di tibetani che protestavano pacificamente contro la politica cinese". Ancora, la nota ribadisce che "le recenti proteste riflettono i reali sentimenti dei tibetani in Tibet e il desiderio di essere liberi dal regime repressivo cinese".Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa cinese 'Xinhua', che cita un alto funzionario del governo tibetano, le vittime invece sarebbero 'soltanto' 10 e si tratterebbe di "civili innocenti", morti in seguito agli incendi appiccati contro numerosi negozi della città. E secondo una terza fonte, la radio 'Free Asia', negli scontri di ieri sarebbero rimaste uccise almeno 80 persone. Al momento non si hanno notizie di cittadini stranieri coinvolti negli incidenti.Intanto le autorità di Pechino hanno chiesto ai rivoltosi di consegnarsi entro la mezzanotte di lunedì, offrendo loro 'clemenza' in cambio anche di informazioni sui responsabili dei violenti scontri di ieri. In una nota, le massime autorità di sicurezza di Lhasa hanno denunciato che i manifestanti hanno incendiato scuole, ospedali, centri per bambini, negozi e abitazioni, danneggiato auto, saccheggiato proprietà e ucciso "gente innocente".In segno di solidarietà con la rivolta dei tibetani repressa nel sangue dalle autorità cinesi, una cinquantina di manifestanti ha assaltato questa mattina il consolato cinese a Sydney. Secondo quanto riferito, alcune persone sono state arrestate dalla polizia australiana dopo gli scontri scoppiati a seguito del tentativo dei manifestanti di scavalcare il muro alto tre metri che circonda la sede diplomatica.Ieri il Dalai Lama aveva rivolto un appello a Pechino per fermare l'uso della "forza bruta'' contro i manifestanti tibetani, ma la Cina ha accusato 'la cricca' del Dalai Lama di aver organizzato le proteste in Tibet. http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.1977023443

Nessun commento:

Posta un commento