sabato 30 agosto 2008

Trapani - Sequestro di beni per 25 milioni di euro

Trapani. La polizia e la guardia di finanza stanno eseguendo un provvedimento di sequestro a carico dell'imprenditore trapanese, detenuto per mafia, Tommaso Coppola. Il valore dei beni oggetto della misura patrimoniale, emessa dalla sezione misure di prevenzione del tribunale, è di 25 milioni di euro. Tra le attività sequestrate, diverse imprese edili, la società residence Xiare, terreni, fabbricati, conti correnti e veicoli tutti formalmente intestati a prestanomi di Coppola, in realtà, secondo gli inquirenti, nella disponibilità dell'imprenditore. Il costruttore, arrestato nel 2005, avrebbe partecipato al sistema di illecita spartizione degli appalti di Cosa nostra. I sigilli sono scattati anche al complesso turistico Residence Xiare, lungo la strada che collega Trapani a Custonaci, e che ha un valore di 7 milioni di euro. In tutto sono nove le società sequestrate: oltre alla Xiare, la "Siciliana inerti e bituminosi s.r.l", la "Srl ValdericeCostruzioni", la "Srl Coppola Costruzionì, la "Villa Coppola Srl', la "Snc Co.Ger di Coppola Tommaso & C.", tutte con sede a Valderice. Sigilli anche alla "C.R.E.A. Srl" di Custonaci e alle "Srl GMS Import Export" e "Erice Costruzioni Srl" che hanno sede legale a Trapani.
http://www.antimafiaduemila.com/content/view/8718/48/ ......................................
E allora? La chiave di tutto sta forse nel particolare raccontato in Procura dal prefetto Sodano: «Il sottosegretario D'Alì si lamentò della mia attività a favore della Calcestruzzi Ericina». Calunnia? La paternità del trasferimento di un funzionario non è certo un reato. Ma se il provvedimento, considerato lo zelo e lo stato di salute del destinatario, è stranamente improvviso, privo di giustificazioni, chiaramente inopportuno e controproducente, diventa legittimo criticare sotto l'aspetto morale e politico chi lo ha fatto emettere. Se, poi è vero, quanto riportato su “La Stampa”, che analoghi tentativi sono stati messi in atto a vari livelli da “amici degli amici” in direzione delle poltrone del capo della Mobile e della Procura; se è vera anche la notizia secondo la quale un alto funzionario locale tiene alla larga da riunioni informali ma “simboliche” un esponente della polizia e uno della magistratura che hanno sempre operato in modo ineccepibile – peraltro rischiando la pelle - sembra proprio che certi comportamenti siano stati più diffusi di quanto si possa immaginare. Tanto più se si pensa che – si legge nella relazione di minoranza dell'Antimafia e non si legge in quella di maggioranza firmata dal presidente Roberto Centàro, senatore di Forza Italia -, imprenditori oggi indagati per associazione mafiosa, malgrado l'attenta vigilanza, sono riusciti a piazzare forniture per la realizzazione di opere pubbliche. I nomi? Tommaso Coppola, Antonino Birrittella ed Enzo Mannina. Qualcuno di questi, stando a stagionate intercettazioni telefoniche, sarebbe stato talmente sensibile al fascino perverso di Matteo Messina Denaro da chiedergli favori. E allora, a che gioco giochiamo? Se da una parte è stata dichiarata la massima vigilanza e dall'altra le cose sono andate in un certo modo, tutto lascia pensare che il cambiamento del vento politico, spingerà presto altrove la vela di chi ha predicato bene e razzolato male. Chi vivrà vedrà. Anche perché - ha sottolineato la minoranza dell' Antimafia - negli atti dell'indagine «sono contenuti numerosi spunti» che a parere del magistrato competente «sono forieri di sicuri approfondimenti». Enzo Guidotto
Leggi tutto su: http://www.processionemisteritp.it/extra/luglioagosto06/fu%20il%20senatore%20d%20ali.htm

Nessun commento:

Posta un commento