giovedì 14 agosto 2008

«Trattai io il lodo Moro Mani libere a noi palestinesi» «Trasportavamo armi e l'Italia era immune dai nostri attacchi»

L'intervista Parla Bassam Abu Sharif, leader storico del Fronte popolare
GERICO — L'occhio di Bassam Abu Sharif vaga verso le montagne di roccia rossa che circondano Gerico. L'altro è fisso da oltre trent'anni nello stesso sguardo cristallizzato. «Un regalo del Mossad», dice. Nel 1970, era il portavoce del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, finito sulla copertina di Time come il «volto del terrore», durante i dirottamenti di Dawson's Field. Quel volto viene devastato da un pacco bomba, spedito a Beirut due anni dopo.Con la mano destra mutilata, si sforza di infilare le piccole pile nell'apparecchio acustico.Ora è pronto a ricordare il periodo a fianco di George Habash, nell'ufficio politico del Fronte.E' lui che ha reclutato Ilich Ramirez Sanchez (e lo ha battezzato con il nome di battaglia Carlos), è lui che ha seguito, tra gli anni Settanta e Ottanta, la «politica estera» dell'Fplp, i rapporti internazionali, compresi quelli con l'Italia. Fino alla rottura con il gruppo e al ruolo di consigliere per Yasser Arafat.E' un uomo di 62 anni che, dopo la conversione a sostenitore della pace, ha voglia di raccontare. A volte fatica a ricordare le date, a volte le usa come appiglio per la memoria. Premette di poter parlare della «strategia generale», senza dettagli sulle operazioni. «Quello che le dico è la verità, non tutta la verità ».
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http://www.corriere.it/cronache/08_agosto_14/lodo_moro_sharif_a89227b4-69d2-11dd-af27-00144f02aabc.shtml

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