domenica 11 gennaio 2009

Iran; Israele stava per bombardare reattore, fu fermato da Bush

Roma, 11 gen. (Apcom) - Il presidente George W. Bush negò ad Israele il suo assenso quando lo stato ebraico gli chiese delle bombe supertecnologiche per colpire il complesso nucleare iraniano di Natanz. Lo rivela oggi il quotidiano statunitense The New York Times. In quell'occasione la Casa Bianca disse ad Israele di aver autorizzato una nuova operazione dei servizi segreti volta a sabotare il tentativo iraniano di dotarsi di armi nucleari. Le autorità americane, scrive il Nyt, non possono affermare con certezza che Israele fosse pronto ad attaccare l'Iran prima delle proteste della Casa Bianca, oppure se il premier Ehud Olmert volesse con quella richiesta coinvolgere gli Stati uniti in un'azione più incisiva prima della fine del mandato di Bush. Ma l'amministrazione americana fu particolarmente allarmata dall'intenzione israeliana di volare sopra il complesso nucleare di Natanz, dove si trova il complesso per l'arricchimento dell'uranio. Il netto rifiuto della Casa Bianca fece sì che gli israeliani rinunciarano, almento temporaneamente, all'operazione. Ma la tensione con Israele indusse gli Stati uniti a rafforzare la collaborazione tra le intelligence dei due Paesi e a riferire degli sforzi americani per sabotare le infrastrutture nucleari iraniane, un piano segretissimo che il presidente uscente trasmetterà a giorni al suo successore Barack Obama. http://www.apcom.net/newsesteri/20090111_084000_2a9234e_53955.shtml

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