martedì 20 gennaio 2009

Oggi finisce il razzismo - di VITTORIO ZUCCONI

Finisce oggi, nel mezzogiorno di una Washington tanto gelida fuori quando calorosa dentro, la storia ufficiale del razzismo negli Stati Uniti. Finisce, con Barack Hussein Obama, la presunzione della automatica superiorità morale, religiosa e culturale europea sugli altri popoli del mondo in forza del colore della pelle. Quando Barack Obama farà appello nel suo discorso di insediamento all'unità e all'unicità del popolo americano, battendo sul tasto della "responsabilità comune" e non del vittimismo o del revanscismo da militante "black", un capitolo della storia umana sarà stato definitivamente chiuso, ben oltre i calcoli politicanti della "bipartisanship" e dei voti. Ma la fine del razzismo pubblico e formale che nel 1654 stabilì in Virginia che gli africani erano "oggetti di proprietà del padrone", comporterà anche la fine del razzismo privato? Non rischia, Obama, oltre il successo personale già acquisito, di giocare e perdere per tutte le minoranze, gli immigrati, i migranti, i "non bianchi" del mondo, una partita troppo ambiziosa e difficile, in questo momento di catastrofi imminenti, convincendo i poveri di spirito che, ecco, vedete, "un negro" non è all'altezza? Se dobbiamo dare ascolto ai sondaggi di queste ore, la risposta è "no", Obama ha già vinto la partita del razzismo. Sei americani su dieci - in proporzione inversa a un anno fa - rispondono alle inchieste demografiche dicendo che per loro ormai la "razza" non ha più importanza. Che giudicano una persona dal contenuto del carattere e non dal colore della pelle, secondo la visione di Martin Luther King celebrato ieri nella festa nazionale caduta con perfetto calendario. Il numero di coloro che giudicano la questione razziale come un "big problem", come un nodo ancora non sciolto si è dimezzato dal 1996 e soltanto un cittadino su quattro dice di pensare ancora in termini di "bianco e nero". Persino Obama è ormai visto come un "africano" soltanto da una minuscola minoranza di duri a morire, tra bianchi come tra neri.
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http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/obama-insediamento/zucconi-20gen/zucconi-20gen.html

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