martedì 24 marzo 2009

Residenze Sanitarie Assistenziali. Il Senato appoggia l'illegalita' perpetrata dai Comuni contro le pronunce di Tar e Consiglio di Stato

Il Senato ha confermato oggi la sua essenziale funzione di orpello del Governo piuttosto che Aula legislativa degli eletti dal popolo. E' stato respinto, senza nessuna forma di confronto e di discussione, un ordine del giorno che impegnava il Governo all'adozione di un Dpcm del 2001 che confermerebbe quanto gia' disposto dalla legge sulle rette degli handicappati permanenti gravi o utrasessantacinquenni non autosufficienti che sono ricoverati nelle Rsa (residenze sanitarie assistenziali). La legge stabilisce che il 50% di queste rette siano pagate dal Ssn e che il restante 50% sia a carico dei Comuni con l'eventuale compartecipazione dell'utente secondo i regolamenti regionali o comunali (regolati per l'appunto da questo Dpcm). La legge del 1998 prevede che la compartecipazione dell'utente alle spese di degenza debba avvenire considerando non gia' il reddito dell'intero nucleo familiare, bensi' la situazione economica del solo assistito, ma i Comuni la disattendono basando la compartecipazione sul reddito dell'intero nucleo familiare arrivando anche a chiedere il pagamento dell'intero 50%: senza l'adozione del Dpcm -dicono a mo' di scusa perche' comunque la legge e' chiara- non e' evidenziato che il pagamento debba essere effettuato dal solo assistito.Su questo abbiamo avuto il conforto positivo di varia giurisprudenza amministrativa e ordinaria con sentenze e ordinanze cautelari (Tar Sicilia; Tar Lombardia; Tar Toscana; Tribunale di Lucca; Giudice di Pace di Bologna; fino al Consiglio di Stato contro il Comune di Firenze).
Continua ...
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=254502

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