sabato 11 aprile 2009

Il Catasto col timbro antisisma - "E invece si è schiantato subito"

Un tecnico: avrebbe dovuto resistere il 40% in più. L'edificio costruito come un hotel L'AQUILA - È storto, messo di traverso su un dosso. Dietro è come scoppiato, le pareti sputate fuori, l'edificio tagliato a pezzi. Dicono che l'hanno costruito a norma antisismica, alla prima botta si è rotto. Finirà che l'abbatteranno. E tutti i suoi archivi, le cartine, tutte le sue mappe saranno custodite in una tendopoli. Anche il Catasto, la memoria edilizia della città, ha chiuso per terremoto. E meno male che aveva quel "marchio di qualità" il fabbricato sghembo e in bilico sulla collina di Villa Gioia, meno male che il palazzo dell'Agenzia del Territorio dell'Aquila l'avevano tirato su dopo il 1974 quando tutti - da quel momento - dovevano rispettare certe regole. L'"armatura" giusta, il calcestruzzo precompresso, le barre di acciaio o di carbonio "interconnesse fra loro". Meno male, se è andata davvero così. Altrimenti cosa sarebbe successo mai in mezzo a questo budello che sale dalla stazione ferroviaria abbandonata fino alla cima del poggio? Altrimenti cosa sarebbe rimasto oggi del Catasto dell'Aquila?
Continua ...
http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/sisma-aquila-3/catasto-antisismico/catasto-antisismico.html

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