martedì 30 giugno 2009

Quelle toghe rosso-vergogna

Il 5 novembre 2002 entrava in vigore la legge n.248, detta legge Cirami, dal nome del suo ideatore, il senatore Melchiorre Cirami. Divenne immediatamente il fiore all’occhiello delle famosi leggi-vergogna, approvate in serie e a tappe forzate dal governo Berlusconi II per tentare in tutti modi di fermare i due procedimenti giudiziari più pericolosi a carico dello stesso presidente del consiglio, il processo Imi-Sir e il lodo-Mondadori, in cui Silvio Berlusconi era indagato per aver comprato delle sentenze a lui favorevoli corrompendo tre magistrati romani, il capo dei gip Renato Squillante, i giudici Vittorio Metta e Filippo Verde, grazie alla mediazione di due avvocati-faccendieri, Attilio Pacifico e Cesare Previti.La legge Cirami andava a modificare l’articolo 45 del codice di procedura penale rendendo possibile il trasferimento di un processo ad altra sede "quando gravi situazioni locali, tali da turbare lo svolgimento del processo e non altrimenti eliminabili, pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo...o determinano motivi di legittimo sospetto". Tradotto: se esiste il ragionevole sospetto che la corte giudicante possa non essere del tutto imparziale, la Corte di Cassazione, su richiesta o del pm o degli avvocati della difesa, può decidere di "rimettere il processo ad altro giudice". Per questo fu battezzata anche col nome di "legge sul legittimo sospetto".Per la cronaca, quella legge, in relazione ai processi a carico di Silvio Berlusconi, fu completamente inutile visto che fu poi superata dal Lodo Schifani, che regalava l’immunità alle cinque più alte cariche dello stato. I procedimenti non venivano semplicemente rallentati: venivano bloccati del tutto. Ma si sa: quando c’è il fondato pericolo di finire in galera, melius abundare. Fa niente se poi il Lodo Schifani venne polverizzato dalla Corte Costituzionale: la posizione di Silvio Berlusconi era ormai stata stralciata. In compenso la legge Cirami continuò a far danni e da allora venne usata e abusata in altri ambiti per mettere i bastoni tra le ruote alla già lentissima macchina della giustizia italiana.
Leggi tutto:
http://www.agoravox.it/Quelle-toghe-rosso-vergogna.html

Nessun commento:

Posta un commento