mercoledì 15 luglio 2009

Scudo fiscale: come si mettono al riparo gli evasori oltreconfine

Roma, 15 lug. (Apcom) - Cittadini italiani, professionisti e imprese in possesso di attività o capitali all'estero mai dichiarati al Fisco italiano potranno crearsi uno 'scudo' contro ogni possibile pretesa dell'amministrazione finanziaria. Il cosiddetto 'scudo fiscale-ter' dopo tanto parlare si è materializzato in Parlamento con un emendamento presentato dai relatori al decreto anticrisi, Chiara Moroni e Maurizio Fugatti. Chiunque ha commesso qualsiasi altro reato come il falso in bilancio, il riciclaggio o la ricettazione non potrà accedere alla sanatoria: i soli reati regolarizzabili sono quelli fiscali. In sostanza, il professionista, l'impresa o il semplice cittadino potranno beneficiare di questa 'copertura' applicando un'aliquota del 5% sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate. Il periodo utile per mettersi in regola e non avere più rogne con Fisco va dal 15 settembre prossimo fino al 15 aprile 2010. Il prelievo si calcola su un rendimento lordo presunto del 2% annuo per i cinque anni precedenti il rimpatrio o la regolarizzazione e con un'aliquota sintetica del 50% l'anno comprensiva di interessi e sanzioni. Nella prima versione dell'emendamento venivano beneficiati reati come il falso in bilancio, il riciclaggio, la ricettazione e la bancarotta.
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http://www.apcom.net/newseconomia/20090715_204705_3d62ca9_66341.shtml

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