martedì 18 agosto 2009

Bossi frena sull'Inno: Forzature, pensiamo ai salari

Roma, 18 ago. (Apcom) - Un diversivo per non parlare delle gabbie salariali, una forzatura fatta ad arte dai soliti giornali per nascondere la "battaglia" leghista sulla diversificazione degli stipendi. All'indomani della bufera scatenata dalle sue parole sull'Inno di Mameli, Umberto Bossi tira il freno e assicura: la Lega non è contro 'Fratelli d'Italia'. Ma la polemica non si placa, con il Pdl che cerca di minimizzare, pur non nascondendo un certo fastidio, e l'opposizione che avverte del "grave pericolo" per l'unità d'Italia. A riscaldare il clima ci ha pensato ieri Famiglia Cristiana con un editoriale di fuoco contro le politiche del Governo in tema di immigrazione e le "proposte bislacche" targate Lega. Quando si canta il nostro inno, il 'Va pensiero', - aveva detto domenica il Senatùr davanti al popolo padano a Ponte di Legno - lo cantano tutti perché tutti conoscono le parole, non come quello italiano che nessuno conosce". Una disaffezione che, secondo il leader leghista, si spiega col fatto che "gli italiani ne hanno piene le scatole". Ora, però, Bossi getta acqua sul fuoco: "I giornali d'estate non vendono per questo fanno qualche forzatura", spiega a SkyTg24 il ministro per le Riforme. "Per non parlare dei salari, delle gabbie salariali e della necessità di aumentare i salari - aggiunge - si sono inventati che la Lega è contro l'inno italiano.
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http://www.apcom.net/newspolitica/20090818_050620_3ceb92f_68589.shtml

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