martedì 3 novembre 2009

Berlusconi, Mastella, Marrazzo: perché l’unico che si è dimesso è quello non indagato

Per fare il punto della situazione basta partire non da troppo lontano, da quel 16 gennaio 2008, data delle dimissioni di Clemente Mastella. Un Ministro della Giustizia con la moglie agli arresti domiciliari? IMPENSABILE.
"In questo momento è più importante stare accanto a mia moglie", dichiarò il Ministro della Giustizia dimettendosi, tra centinaia di perplessità della sua stentata maggioranza, tra decine di ministri che gli voltarono le spalle e tra pochissimi atti di solidarietà: cadendo Mastella e l’Udeur, cadde il Governo. Fiumi di Champagne e Mortadella in Senato per tutti.Qualcuno osò sigillare in casa Lady Mastella: proprio lei, moglie del Guardasigilli Nazionale, era accusata di tentata concussione. Tredici giorni dopo sembra tutto apparentemente finito: le vengono revocati gli arresti domiciliari. Ma se Clemente sussurrò al Vento, il Vento gridò alla Tempesta.Una ventina di mesi dopo, circa dieci giorni fa, l’accusa per la moglie è raddoppiata: concussione e corruzione. L’inchiesta ora vede 63 indagati ed un file con 650 raccomandati all’Arpac, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente. Se l’anno scorso fu obbligato a Sandra Lonardo di non lasciare la residenza, ora ironia (?) della sorte, le viene obbligato il contrario: divieto di dimora nella Regione Campania. I coniugi Mastella sono accusati di favorire le clientele politiche dell’Udeur, e Clemente, ora eurodeputato del PDL dichiara, "Non ho mai preso una lira, ho solo segnalato povera gente".Delle dimissioni, nemmeno l’ombra. E sembra che nemmeno qualcuno le abbia richieste. Calma piatta. Dello champagne e della mortadella nemmeno l’odore.Ma presto il PDL si farà sentire e come, ma questa volta, senza baccanali.Passano solo 5 o 6 giorni ed arriva l’uragano Marrazzo sulla Regione Lazio.
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