venerdì 13 maggio 2011

Egitto, la moglie di Mubarak finisce in terapia intensiva: "Sospetta crisi cardiaca"

Suzanne Mubarak
Il Cairo, 13 mag. - (Adnkronos/Aki) - La tv di stato egiziana ha confermato la notizia che la moglie dell'ex presidente egiziano, Hosni Mubarak, Suzanne, si trova in "terapia intensiva a causa di una sospetta crisi cardiaca" ed è attualmente ricoverata all'ospedale di Sharm el-Sheick. In mattinata era stato emesso nei suoi confronti un un ordine di custodia cautelare di quindici giorni dalla procura del Cairo. Alla notizia dell'arresto è stata colpita da una crisi cardiaca e ha rinviato per ora il trasferimento nel carcere femminile di el-Qanater, che si trova sedici chilometri a nord del Cairo.Suzanne Mubarak dovrà rispondere della proprietà di ville e ingenti ricchezze pur non avendo mai ricoperto cariche pubbliche. Anche il marito Hosni Mubarak era stato colpito da una crisi cardiaca, dopo l'annuncio dell'ordine di custodia cautelare, spiccato nei suoi confronti nelle scorse settimane.

Suzanne Mubarak dovrà rispondere della proprietà di ville e ingenti ricchezze pur non avendo mai ricoperto cariche pubbliche. Anche il marito Hosni Mubarak era stato colpito da una crisi cardiaca, dopo l'annuncio dell'ordine di custodia cautelare, spiccato nei suoi confronti nelle scorse settimane.

Sul fronte politico il Consiglio supremo delle forze armate al potere in Egitto ha deciso di estendere la legge sullo stato di emergenza fino alla conclusione della fase di transizione. La legge di emergenza sarà applicata nei casi di violenze settarie, atti di vandalismo e assalti contro la polizia e i militari. La decisione ha lo scopo di ristabilire l'ordine nelle strade del Cairo, teatro di azioni notturne di criminali.

L'abolizione della legge di emergenza, in vigore da 30 anni, era tra le principali richieste dei manifestanti sin dal primo giorno di proteste contro l'ormai ex presidente Hosni Mubarak. Tuttavia, lo scioglimento delle forze di polizia e gli attacchi alla Sicurezza di stato avevano peggiorato le condizioni di sicurezza nel Paese e hanno costretto l'esercito a mantenere in vigore il contestato provvedimento.
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