mercoledì 24 agosto 2011

Commercio, addio alle licenze in Sicilia

Con il via libera alla manovra, anche nell'Isola non ci saranno più limiti alle aperture dei negozi la domenica, nè permessi per attività commerciali e taxi

di GIACINTO PIPITONE

PALERMO. Se a Roma la manovra verrà varata dalle Camere senza modifiche, anche in Sicilia si aprirà il mercato in alcuni dei settori più popolari. È il cosiddetto via alle liberalizzazioni. Dunque non ci saranno più limiti alle aperture dei negozi la domenica o nei superfestivi, non ci saranno più licenze per attività commerciali rilasciate in base alla localizzazione urbana e alla densità degli esercizi dello stesso tipo. E perfino il famoso numero chiuso dei taxi potrebbe scomparire senza che la Regione sia chiamata a votare nulla all’Ars. Condizionale d’obbligo, visto che dall’allora ministro Bersani in poi tutte queste misure hanno trovato scarsa applicazione malgrado leggi approvate e visto anche che il governo regionale vorrebbe comunque provare a varare una propria norma in materia già in autunno. Ma secondo uno studio già condotto dai vertici dell’assessorato all’Economia e dai colleghi degli Enti locali, le norme che prevedono liberalizzazioni sono di immediato recepimento perchè in Sicilia vige su queste materie un rinvio dinamico alla legislazione nazionale. Tesi confermata quando, giovedì scorso, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha convocato un vertice per decidere come applicare la manovra nazionale. L’effetto principale delle misure introdotte da Tremonti è senza dubbio la liberalizzazione del numero e dell’attività degli esercizi commerciali. La norma nazionale dice che gli enti locali entro quattro mesi devono abrogare tutte le norme che introducono limiti alle licenze, divieto di esercizio al di fuori di una certa area, distanze minime, imposizione di prezzi minimi. Servirà quindi un passaggio tecnico a livello comunale. In ogni caso cadranno i vincoli con cui oggi vengono concesse le licenze: aree geografiche, popolazione e stime sul fabbisogno. L’effetto pratico sarà - anche in Sicilia malgrado lo Statuto speciale - l’addio al numero chiuso per taxi, farmacie, tabaccai, edicole e in genere tutte le attività collegate al bacino d’utenza territoriale. Un decreto del presidente del Consiglio potrà escludere dalle liberalizzazioni alcune attività: ciò verrà deciso dopo un passaggio in Conferenza Stato-Regioni.

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http://www.gds.it/gds/sezioni/economia/dettaglio/articolo/gdsid/169457/

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