mercoledì 10 agosto 2011

Wim Wenders, immagini dal set quando il cineasta cambia macchina


Al centro Arte Cultura della città ticinese, una grande mostra celebra il regista tedesco e la moglie Donata. Oltre 380 fotografie ripercorrono l'immaginario poetico e visionario del grande direttore, attraverso i set dei suoi film di culto

di LAURA LARCAN LUGANO - "A volte penso che la mia vera professione sia fare il viaggiatore". Sono le stesse parole di Wim Wenders, il grande visionario, eclettico, versatile regista tedesco, a dare il senso della sua creatività. E le circa trecentottanta fotografie inedite che propone la mostra "Film Stills & Backstage", organizzata dal nuovo centro culturale Lac, Lugano Arte e Cultura, dove è visitabile fino al 3 settembre, in collaborazione con Solares Fondazione delle Arti, appaiono come un lungo e intimo viaggio, fatto di luoghi, volti, incontri, ricordi, ciascuno con l'intensità di una riflessione emotiva sul mondo, dove il confine tra cinema e fotografia d'autore è fatto di pura ambiguità.

LE IMMAGINI 1

Per chi ama o è incuriosito dalla cinematografia di questo portentoso artista pluripremiato, creatore di film di culto come "Paris, Texas", "Il cielo sopra Berlino", "Fino alla fine del mondo", "Così lontano, così vicino", "Lisbon Story", "The Million Dollar Hotel", questa rassegna diventa l'occasione per scoprirne tutta la grazia e la poesia di fotografo, a colori e in bianco e nero, attraverso la lunga parabola dei suoi film, fatti di scorci di set, di ritratti di attori liberi da contaminazioni sceniche, come fossero viandanti incontrati nella sua costante "recherche". Nessuno stereotipo da backstage, perché Wenders sembra immortalare l'incontro furtivo e quasi casuale con "angeli" di un cielo sopra i suoi film.

Il bello della mostra è che accanto ai lavori di Wim Wenders, sfilano anche le immagini della moglie Donata, illustre fotografa e direttrice della fotografia, complice di una ricerca espressiva e narrativa attraverso un gusto raffinato dell'arte dello scatto. Sodalizio e sperimentazione congiunta, che permettono al pubblico di compiere un proprio personale viaggio attraverso le scene dei film più famosi di questo maestro. Per i cinefili è un'overdose di cinematografia wendersiana, per i curiosi è l'occasione per gustarsi la multiforme creatività di due artisti. "Non c'è la ricerca del ritratto dell'attore divo  -  avverte il curatore della mostra Massimiliano Di Liberto - piuttosto c'è una costante consapevolezza della propria curiosità verso i sentimenti quotidiani ed una riflessione profonda verso l'ambiente, sia architettonico che naturale. Tutta la sua arte fotografica è focalizzata su piani principali, il tempo e lo spazio: lo scorrere dei momenti si arresta sul viso dei protagonisti, delle comparse, del regista che interagisce con la troupe".
Continua ...
http://www.repubblica.it/speciali/arte/recensioni/2011/08/10/news/wim_wenders_le_fotografie_a_lugano-20257072/

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