martedì 14 febbraio 2012

Roma 2020, no alla candidatura Monti: "I conti non lo permettono"

Roma, 14 feb. (Adnkronos/Ign) - Sfuma il sogno delle Olimpiadi 2020 a Roma. Il presidente del Consiglio Mario Monti, al termine del Consiglio dei ministri, ha infatti annunciato che non firmerà la garanzia finanziaria richiesta dal Cio per la candidatura della Capitale ad ospitare i Giochi.
"Le condizioni economiche del Paese non consentono di dire sì", ha detto in conferenza stampa il premier spiegando che il Comitato promotore ha presentato "un progetto che da ogni punto di vista merita elogio" e che "presenta conclusioni positive dal punto di vista dell'impatto economico".
Tuttavia, di fronte alla necessità che il governo si impegni con il Cio "a coprire ogni eventuale deficit nel bilancio del Comitato organizzatore", il Consiglio dei ministri all'unanimità ha deciso che "non sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell'Italia assumere questo impegno di garanzia che potrebbe mettere a rischio i soldi dei contribuenti".
"Non vogliamo - ha continuato - che la percezione che stiamo cercando di dare dell'Italia negli ambienti internazionali, l'Unione europea e i mercati, possa essere compromessa da improvvisi dubbi, magari alimentati dai concorrenti dell'Italia nella sfida olimpica, circa la serietà dei propositi di risanamento finanziario del Paese, anche per una percezione che potrebbe essere di un Paese non prudente in questo momento, ove il governo si assumesse un impegno di garanzia di questo tipo".
"Abbiamo ritenuto doveroso e prudente - ha affermato - esaminare il decorso ex post delle Olimpiadi degli ultimi quindici o vent'anni, oltre anche, e in quasi tutti i casi c'era stato uno scostamento, a volte molto rilevante, tra i preventivi e i consuntivi. In altre situazioni della vita economica italiana forse avremmo considerato il rischio accettabile, in questa situazione abbiamo considerato il rischio non responsabile".
Il ministro dello Sport Piero Gnudi ha dichiarato: "E' stata una decisione molto sofferta, però ciò non toglie che questo governo voglia valorizzare lo sport e i valori dello sport".
Amareggiato il sindaco Gianni Alemanno, che ha commentato: "Il premier Monti ha dato motivazioni molto chiare, ma purtroppo non condivisibili". ''Rinunciare ad una candidatura vincente, sostenuta da un progetto di ottimo livello tecnico e di grande sobrietà economica, significa non scommettere sul futuro dell'Italia'', ha aggiunto. Riguardo alle voci sulle sue probabili dimissioni ha tuonato: "Assolutamente no. Mi dispiace deludere i miei oppositori".
L'assessore con delega alla Candidatura Olimpica per Roma 2020, Rosella Sensi ha sottolineato: ''Prendo atto della decisione che non posso condividere, perché non lascia spazio alla speranza e al sogno per questo Paese''. ''Da cittadina di questo Paese, della città di Roma e da donna di sport provo molta amarezza'', ha aggiunto Sensi.
La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, dichiara: ''Dal governo Monti è arrivato un segnale deludente. Ci saremmo aspettati più coraggio''.
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