domenica 26 febbraio 2012

Una catena umana intorno a Mosca

Prova di forza dell’opposizione
a sette giorni dalle presidenziali.
Kasparov leader delle proteste:
«Sarà un anno molto caldo»

mosca
Un maxi-girotondo per protestare contro Putin. Nuova protesta nella capitale russa contro i brogli elettorali a una settimana dalle presidenziali che vedono Putin super favorito con oltre il 50%, secondo tutti i sondaggi. Il movimento di contestazione ha scelto una forma di protesta inedita in Russia, ma già usata il 23 agosto 1989 nei tre Paesi baltici - allora nell’Urss - per rivendicare l’indipendenza da Mosca: una grande catena umana, un enorme girotondo di persone che si terranno per mano lungo il "Kolzò", l’anello dei giardini che circonda la capitale. I leader della contestazione hanno comunicato che sono oltre 34 mila le persone scese in strada.

Nel 1989 scesero in strada oltre mezzo milione di persone per oltre 600 km, con una fascia da lutto nera per ricordare il cinquantenario del "giorno nero" delle tre repubbliche, quando fu firmato il
patto Molotov-Ribbentrop che mise fine alla loro sovranità.

Oggi è invece un "anello bianco", così l’hanno chiamato, dal colore del nastro scelto come simbolo della protesta pacifica contro Putin. Per evitare le polemiche sul numero di partecipanti effettivi, gli organizzatori hanno anche calcolato che per riempire tutto "l'anello dei giardini'' saranno necessarie 34mila persone, lungo i 15 km del Kolzò: sul sito della manifestazione vi sono stamane 7783 adesioni, ma su Facebook sono circa 14 mila, mentre su V Kontakte, la versione russa della rete sociale, superano i 36 mila.

Tra i leader della contestazione Gary Kasparov. «Non finirà tutto il 4 marzo con le elezioni presidenziali, il 2012 sarà un anno molto caldo», le parole dell'ex campione mondiale di scacchi. «Il 4 marzo ci saranno abusi senza precedenti ma questa volta riusciremo a dimostrarli con degli scrutini paralleli a Mosca, San Pietroburgo e Iekaterinburg», spiega. «Putin - prosegue - non sarà più un presidente legittimo: sarà eletto con i voti della Cecenia e del Daghestan ma non si può governare senza Mosca e San Pietroburgo». Quanto agli altri quattro candidati presidenziali, Kasparov li considera «solo dei quadretti: l’importante è votare contro Putin».

L’iniziativa di oggi non prevede autorizzazioni, ma il Comune di Mosca ha ammonito a non bloccare il traffico e a non esibire cartelli o gridare slogan: una richiesta che pare difficile da assecondare.

La Chiesa ortodossa russa intanto continua a frenare sulle manifestazioni di piazza, criticando la scelta del giorno, ossia la vigilia della Quaresima, per il grande girotondo di contestazione a Putin previsto oggi nella capitale. «Non è il giorno migliore per un raduno di protesta», ha commentato Vsevolod Chaplin, capo del dipartimento comunicazione del patriarcato. «Non è un peccato andare a manifestare, in generale, se si è rispettosi della legge e non si gridano slogan offensivi», ha tuttavia concesso.

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