domenica 26 febbraio 2012

Il conto corrente gratis per pensionati poveri non va giù alle banche

ROMA – I conti, nel dettaglio, non li hanno ancora fatti. Se non altro perché quello delle liberalizzazioni non è ancora un testo definitivo e per capire quanto costerà davvero bisognerà attendere i decreti attuativi. Eppure alle banche basta già quanto letto nelle prime bozze per iniziare la protesta: perché, con le proposte del governo, l’onere a loro carico potrebbe arrivare al miliardo di euro. Nel mirino c’è soprattutto una misura che rischia di erodere profitti sensibili agli istituti: quella che prevede un conto corrente a zero spese per i pensionati al di sotto dei 1500 euro.
Tutto è iniziato con il provvedimento sul cash, quello che impediva ai pensionati con più di mille euro al mese di ritirare i soldi in contanti. Provvedimento, ovviamente, da bilanciare con aiuti sulle spese bancarie dei pensionati. Così il Governo Monti ha pensato, nel decreto sulle liberalizzazioni, ad un conto corrente bancario per i pensionati più “deboli”.
Ma i punti oscuri non mancano. Innanzitutto. I 1500 euro sono da intendersi netti o lordi? Perché la sostanza, e soprattutto il numero di pensionati cui si applicherebbe l’agevolazione, cambia. E non di poco. Non solo. Osserva Sergio Bocconi sul Corriere della Sera che non è ancora chiaro “se i conti siano diretti anche a chi magari riceve una simile pensione ma ha a disposizione anche cifre consistenti per svariati altri motivi”.
E infine: cosa è davvero a costo zero? L’apertura del conto o tutte le operazioni? Domande, queste, che ovviamente preoccupano le banche. Anche perché quello dei conti correnti per pensionati non è l’unico tema sul tavolo. C’è infatti la questione polizza vita collegata al mutuo. Con la liberalizzazione il governo chiede alla banca che concede il mutuo di dare possibilità di scelta al cliente. Non solo, quindi, la propria polizza ma altre due “esterne”. Osserva Bocconi: “L’istituto, oltre a un contratto collettivo standardizzato, deve proporre altri due individuali e quindi soggetti a visita medica e altre modalità varie. Inoltre la banca è obbligata ad accettare l’eventuale polizza che il cliente può scegliere sul mercato”.
Infine il governo chiede alle banche di eliminare le commissioni alla pompa di benzina per spese inferiori ai 100 euro. Prima erano a carico dell’esercente, ora si vorrebbe spostare sulle banche. Che, ovviamente, non gradiscono. Ma non ditelo ai benzinai.

Nessun commento:

Posta un commento