venerdì 1 febbraio 2008

"A Bassolino farò un mazzo quadrato"

Mastella intercettato: so tutti i c... come stanno
Carlo Camilleri, consuocero di Clemente Mastella: «Pronto...». Mastella: «Carlo, o tu ti chiami a loro se no per martedì è crisi di giunta eh... io te lo dico». Carlo: «Come?». Clemente: «Martedì è crisi di giunta...». Carlo: «Perfetto, perfetto...». Clemente: «Allora hai capito, o no? O ci danno una cosa o non esiste più per me Bassolino. Perché gli faccio un mazzo quadrato che non hai neanche idea. A partire dalla giustizia... Perché io so i cazzi come stanno. Glielo spieghi ad Andrea (Cozzolino, assessore legato al governatore della Campania, ndr)?». Clemente Mastella era coinvolto fino al collo nei ricatti, nelle minacce, nelle tentate (e non) «concussioni» di quell’associazione a delinquere guidata dal consuocero Carlo Camilleri, con il suo «concorso esterno». Tanto coinvolto che i pm hanno anche valutato se chiederne l’arresto.A rivelarlo è una inchiesta dell’«Espresso» in edicola stamani. Il settimanale spara ad alzo zero: nelle «carte» dei pm di Santa Maria Capua Vetere vi sarebbero - gli atti adesso sono stati trasferiti tutti a Napoli per competenza territoriale - più di cento episodi da contestare: spartizione di appalti, gare pilotate per i depuratori, favori, promozioni e rapporti con magistrati, l’istigazione a comportamenti non proprio nobili con i giudici amministrativi. C’è una intercettazione in cui il presidente dei gip di Napoli, Renato Vuosi, riassume un incontro con il ministro di Giustizia: «Lui (Mastella, ndr) mi ha detto: “Ieri abbiamo nominato Salvatore, quindi con il Consiglio di Stato se vi serve qualcosa...». Le anticipazioni dell’inchiesta del settimanale hanno fatto insorgere Clemente Mastella e la sua Udeur. Mastella ha annunciato querela: «Non mi sono mai occupato di appalti e le nomine dei magistrati sono prerogativa del Csm. Come ministro non ho mai negato il concerto ai nominativi proposti da Palazzo dei Marescialli».I capigruppo di Camera e Senato, Mauro Fabris e Tommaso Barbato, si sono rivolti al Capo dello Stato, hanno chiesto un incontro urgente (negato) - «Spetta al Csm e agli organi titolari dell’azione disciplinare valutare in assoluta autonomia la condotta dei magistrati» - per denunciare che «un piccolo gruppo di magistrati ha ordito un attentato agli organi costituzionali ai danni del ministro di Giustizia e del leader di un partito politico, determinando la caduta del governo e destabilizzando la vita politica del Paese».Il Quirinale ha respinto la richiesta Udeur: «Il Presidente della Repubblica ritiene di doversi astenere da incontri con esponenti di gruppi parlamentari essendo in atto le consultazioni del presidente del Senato, cui pure l’onorevole Fabris e il senatore Barbato si sono rivolti».Dunque, le rivelazioni dell’ «Espresso». L’intercettazione tra Mastella e il consuocero (1 dicembre 2006): nelle parole dell’allora ministro di Giustizia, i pm di Santa Maria Capua Vetere leggono una «minaccia» vera e propria, una tentata concussione nei confronti del governatore Bassolino. Di più: Mastella sembra voler ricattare Bassolino, quando spiega di conoscere i «c. come stanno», evidentemente le pendenze giudiziarie del governatore. Dunque, Mastella usava il patrimonio di conoscenze - neppure tanto legittime - da ministro di Giustizia per convincere Bassolino a riparare l’offesa dello scippo della nomina del presidente degli Iacp di Benevento.

Nessun commento:

Posta un commento