martedì 5 febbraio 2008

Corte dei Conti, "corruzione diffusa"

Un "quadro di corruzione ampliamente diffusa" emerge dagli accertamenti della Corte dei Conti nel 2007. A rilevarlo è il procuratore generale della magistratura contabile, Furio Pasqualucci, secondo cui "profili di patologie" sono evidenti "nel settore dei lavori pubblici e delle pubbliche forniture, nonché nella materia sanitaria". In particolare, risultano in aumento le condanne per danni materiali e per danni all'immagine della P.A. pronunciate dalla Corte dei Conti in seguito al pagamento di tangenti (per concussione o corruzione) durante la stipula di contratti. Su un totale di 1.905 sentenze di condanna emesse in primo grado nel 2007 dalle sezioni regionali della Corte dei Conti per un totale di oltre 92milioni di euro, una buona parte (l'11,4%) ha riguardato danni causati da corruzione, tangenti, e concussione. Il caso più eclatante è stata la condanna da 2,4 milioni di euro per i danni materiali e morali all'Enipower spa. "In particolare - fa notare il pg Pasqualucci nel suo discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario - l'accertamento del pagamento di tangenti è correlato ad artifici ed irregolarità connesse a fattispecie della più diversa natura, quali la dolosa alterazione di procedure contrattuali, i trattamenti preferenziali nel settore degli appalti d'opera, la collusione con le ditte fornitrici, la illecita aggiudicazione, la irregolare esecuzione o l'intenzionale alterazione della regolare esecuzione di appalti di opere, forniture e servizi". L'illecito pagamento di prezzi superiori al dovuto - aggiunge il pg - viene realizzato anche attraverso "fittizie sovrafatturazioni di lavori pubblici, false attestazioni sull'accelerazione dei lavori con con conseguente erogazione di premi non dovuti e fatturazione di opere in tutto o in parte ineseguite". A questi danni, se ne aggiungono altri causati "dal disinteresse, dall'inerzia e da comportamenti omissivi" da parte di chi, invece, è preposto alle procedure di appalto di opere o all'acquisizione di servizi e forniture che si sono tramutati in altrettanti atti di citazione in giudizio. Pasqualucci cita, come esempio, i casi di "indebita protrazione di procedure di espropriazione per la realizzazione di opere pubbliche, di ingiustificata inerzia nell'emanazione di atti nell'ambito del procedimento di appalto di tali opere, con conseguente danno per la nomina di commissario ad acta, di mancata realizzazione di progetti di monitoraggio in settori importanti come quello delle acque". Analoghi i danni nel settore sanitario dove, tra l'altro, il pg della Corte dei Conti segnala comportamenti illeciti "nei rapporti con le strutture private cui sono stati erogati rimborsi eccessivi o non dovuti".red (5 feb 2008, 13:57)

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